CIVITAVECCHIA – C’è anche un po’ di Civitavecchia nella straordinaria mostra “Fidia”, prima esposizione monografica dedicata grande scultore greco dell’età classica che fino al 5 maggio 2024 è allestita presso i Musei Capitolini – Villa Caffarelli a Roma.

Il mese scorso infatti è partita alla volta della Capitale una delle più belle statue conservate all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia, la copia romana dell’Athena Parthenos, creata da Fidia nel V sec. a.C., che si trovava all’interno del Partenone di Atene.

L’opera, realizzata in marmo pentelico, in base alle sue caratteristiche, si pensa che sia stata prodotta nella metà del II sec. d.C. da una bottega specializzata in riproduzioni di importanti opere greche: è stata ritrovata senza braccia e senza testa nel 1959 a Santa Marinella, all’interno di Villa Odescalchi, tra le rovine di una villa marittima probabilmente appartenuta al giurista Ulpiano. La testa che attualmente si vede al museo, a comporre la statua, è un calco in gesso dall’originale, ora esposta al Musée du Louvre, che la acquistò nel 1895. Le parti che componevano la copia dell’opera di Fidia, infatti, come spiegato dal Manc, sono andate incontro a un destino diverso in base al momento del loro ritrovamento: la testa originale della statua, ritrovata a fine Ottocento, è finita al museo parigino, mentre il corpo, trovato nel 1959, è conservato al Museo di Civitavecchia. Fino a maggio la preziosa statua andrà ad arricchire quindi la mostra sul grande scultore greco: il suggestivo allestimento che la vede protagonista, riproduce idealmente la cella del Partenone in cui l'originale opera di Fidia era esposta. La mostra inaugura un ciclo di cinque mostre, “I Grandi Maestri della Grecia Antica", dirette a far conoscere al grande pubblico i principali protagonisti della scultura greca. Un ciclo tanto più significativo a Roma, città da cui provengono importantissime testimonianze dell’attività di Fidia e della sua riscoperta dal Rinascimento in poi, tramite le preziose copie romane di capolavori originali per la maggior parte andati perduti.

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