VITORCHIANO - La Tuscia continua ad omaggiare il maestro Alessio Paternesi, recentemente scomparso. Un artista che ha reso celebre la provincia viterbese nel mondo.

Il pittore e scultore originario di Civita Castellana è morto il 18 agosto scorso all’ospedale di Belcolle, dov’era ricoverato da qualche giorno. Aveva 86 anni e viveva stabilmente a Viterbo.

Le opere di Paternesi sono state esposte in tutto il mondo: a soli 22 anni partecipò all’ottava Quadriennale di Roma. Tra le più famose la statua “Monumento in ricordo della liberazione di Roma” collocata nel 2006 in piazza Venezia di fronte all’Altare della Patria. Nel 1962 la sua prima personale che lo proiettò immediatamente sul mercato artistico italiano ed internazionale.

Negli anni ’90, il ritorno nella terra natale, dove torna a dedicarsi alla scultura con le grandi opere ed i monumenti pubblici realizzati negli ultimi dieci anni di attività e a cicli pittorici come “I giardini Incantati” ,”Dietro le quinte” , “I sospettosi Incanti”, “Indovina la Commedia”. Tra le sue più recenti grandi mostre antologiche, quella al museo del Vittoriano a Roma e quella al palazzo dei Papi di Viterbo per il suo settantesimo compleanno. E, adesso che non c’è più, la sua terra sta cercando di rendere vivo il suo ricordo. A Sutri, è in corso fino al 3 novembe a palazzo Doebbing l’antologica dal titolo “Alessio Paternesi: di terra, di luce, di aria. Antologica” che ospita oltre cento opere tra dipinti e sculture. Adesso arriva la notizia che anche Vitorchiano intende celebrare il grande artista. L’istituto Pio Fedi, infatti, dedicare l’aula d’arte proprio al maestro. L’iniziativa si svolgerà il prossimo 5 giugno alle 10 nell’ambito del progetto “Educare alla Cultura”.

«Un’aula, non a caso quella d’arte, porterà il suo nome anche per ricordare il contributo dell’artista non solo alla città di Viterbo, ma al mondo dell’arte in generale», fanno sapere dalla scuola. «E anche un momento per sensibilizzare i giovani a personaggi che hanno saputo lasciare un’impronta con il loro talento», concludono.

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