CIVITAVECCHIA – «C’è un problema nel regolamento per le sponsorizzazioni e contributi da parte del Comune che non premia la meritocrazia ed anzi fa fuggire eventuali realtà che vogliano promuovere progetti culturali, artistici o sportivi». Ci sarebbe questo, secondo le dichiarazioni di Daniele Ceccarelli, ideatore e per anni organizzatore delle Olimpiadi della Cultura e del Talento, alla base della “rottura” tra l’evento - cresciuto esponenzialmente negli anni in termini di qualità e consensi - e la città di Civitavecchia. Lo ha spiegato in un video sui social, all’indomani del successo della tappa di Tarquinia della nuova edizione dell’evento. Una città che ha abbracciato le Olimpiadi, garantendo assistenza ed accoglienza a ragazzi ed organizzatori, facendo conoscere al tempo stesso il suo territorio. Con Civitavecchia, ai tempi del sindaco Cozzolino, era stato stipulato un protocollo di intesa in scadenza nel 2020. A quel punto, come ricorda Ceccarelli, venne pubblicato un bando diviso per nord, centro, sud Italia ed isole, per individuare città pronte ad ospitare le semifinali 2021 delle Olimpiadi. «Per il centro Italia a vincere il bando fu Tarquinia - ha spiegato - ma siccome lo scarto con Civitavecchia era minimo, proponemmo una collaborazione tra le due amministrazioni, alternando semifinali ed eventi paralleli nei due comuni. Tarquinia rispose positivamente, Civitavecchia neanche rispose». Ma il problema sta soprattutto nel regolamento per i contributi. «Un unicum in negativo - secondo Ceccarelli - perché in sostanza il totale del contributi o sponsorizzazioni che può ottenere il beneficiario non può superare l’80% delle spese sostenute per lo svolgimento dell’attività o per la realizzazione del progetto. Questo significa che il restante 20% è a carico delle realtà ed associazioni organizzatrici. Questo regolamento è anti meritocratico: più tu sei bravo ad attirare finanziamenti e sponsorizzazioni, più devi finanziarti da solo. Più entrano sponsorizzazioni, più si alza il 20% a carico dell’associazione. In tutti gli altri comuni è il contrario: viene finanziato fino ad un tot, poi il resto lo trova l’organizzatore. Bisogna cambiarlo questo regolamento». E soprattutto, ha concluso Ceccarelli, servono volontà politica ed amministrativa per simili iniziative. Ed evidentemente qualcosa in questi anni, a Civitavecchia è mancato. «Sarà un’impressione - ha concluso - ma spesso ci siamo sentiti un problema, più che un’opportunità».

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