Una bella giornata di sole ha salutato ieri l’uscita del lungo corteo di carri allegorici e gruppi mascherati del Carnevale viterbese.

Dopo il rinvio dello scorso sabato a causa delle avverse condizioni meteo, ieri oltre mille figuranti sono sciamati festanti nei loro costumi colorati, insieme a quattro carri, portando allegria, musica e coriandoli per le vie del centro.

L’evento carnascialesco di Viterbo è giunto alla settima edizione grazie alla tenacia di un gruppo di volontari capeggiati da mister Carnevale, al secolo Lucio Matteucci mascherato da Frisigello, che hanno avuto l’idea di “rispolverare” una tradizione finita nel dimenticatoio per decenni.

La bella giornata ha favorito la presenza di moltissimi viterbesi in centro, tante le famiglie con i bambini felici di poter sfoggiare maschere e costumi in questo inconsueto prolungamento del carnevale.

Alla testa della sfilata, che ha preso le mosse da Porta Romana, la sindaca. Un’autoironica Chiara Frontini che, vestita da ciclista e a bordo di una bici elettrica, si è presentata con un cartello al collo con la scritta “Attenzione! Sono spigolosa” e sotto la foto di una porzione di quelle piste ciclabili tanto contestate.

E non è stato l’unico cenno all’attualità.

Perché si ride, si balla, si scherza ma nella sfilata, pur se come carro allegorico, è stata rappresentata la protesta degli agricoltori verso l’Unione europea. Su due cartelli posti all’inizio e alla fine del carro, allestito con piante di olivo e cartonati di mucche, pecore e altri animali, si leggeva “Cara… Comunità europea. La vostra farina di grilli non è farina del vostro sacco” per poi proseguire: “Se anche oggi hai… mangiato ringrazia un agricoltore”.

Su un folto tappeto di coriandoli e stelle filanti e tra ali di folla 19 gruppi mascherati hanno dato sfogo a danze e canti, in una girandola di costumi: dal Far west al Messico, agli anni ’70, dai tavoli imbanditi e cartoni di patatine fritte del mondo del fast food ai pirati con tanto di veliero. Nel gruppo “Insegui i tuoi sogni, cosa farai da grande”, tra i partecipanti acconciati per ricordare varie professioni, spiccava una famiglia con la tuta da apicoltore e il bimbo in costume da ape.

Spazio anche all’esotismo: la comunità dello Sri Lanka ha sfilato con un carro bardato da elefante e le ragazze nei loro splendidi costumi si sono esibite nelle danze tradizionali. Dopo aver percorso via Cavour, piazza del Comune, via Ascenzi, via Marconi il corteo ha raggiunto piazza del Teatro e il palco posizionato davanti all’Unione per continuare a ballare e divertirsi.

In serata la festa è poi proseguita nella discoteca Theatro per la premiazione delle migliori, ma anche delle peggiori, maschere.