La debacle di Cerveteri costa la panchina ad Alessio Bifini, esonerato dalla dirigenza del Civitavecchia Calcio 1920 dopo essere uscito sconfitto per 3 a 1 dal Galli. Indiscrezioni danno già per certo Paolo Caputo come nuova guida tecnica nerazzurra; proprio oggi potrebbe arrivare l’ufficialità. Una decisione figlia del clamoroso risultato maturato allo stadio Enrico Galli, dove il Cerveteri ha sovvertito il pronostico della vigilia, gettando alcol su un incendio già scoppiato da qualche giornata, quando i nerazzurri avevano iniziato a dilapidare il vantaggio sulle inseguitrici, allontanandosi sempre di più dalla vetta e dalla promozione diretta in Serie D. Tornando al match di domenica i verdazzurri replicano la vittoria per 3-1 dell’andata al Tamagnini, rifilando ai nerazzurri tre reti in scioltezza e senza troppi patemi, due nel primo e uno nel secondo, in una gara che segna il campionato, in chiave salvezza per gli etruschi, in ottica promozione per i portuali. Ora la vecchia deve rincorrere al fianco della W3 Maccarese e guardare a chi precede. Domenica prossima al Tamagnini c’è la capolista Anzio e non si è più padroni del proprio destino. Tornando al match del Galli, purtroppo disputato a porte chiuse ma con un numero consistenti di tifosi nerazzurri che ha voluto seguire il match da uno spiazzo nel parcheggio dello stadio. Tornano Hrustic e Luciani dal primo minuto mentre Serpieri e Ruggiero si accomodano in panchina, con Bifini che completa l’undici iniziale con Sarracino tra i pali, linea difensiva composta da Fatarella, Pucino, Funari e Luchetti mentre ad innescare il duo Vittorini - Samuele Cerroni, oltre a Hrustic e Luciani, ci sono Fatati e Gagliardi. Il Cerveteri di mister Superchi si presenta con Granata tra i pali, poi in rigoroso numero di maglia Simone Piano, Gabrielli, Romano, Giannotti, Alessio Buffolino, Matteo Piano, Manzari, Russo, Pugliese e Cobzanu. Il Cerveteri gioca a viso aperto, l’andata col “pullman” davanti alla porta sembra solamente un ricordo. La prima fiammata la presenta Luciani da fuori area, è lottavo quando il suo fendente si spegna a lato. Alla prima occasione è sortita in avanti il Cerveteri passa in vantaggio. È il dodicesimo quando, dopo un’azione manovrata, Russo riceve al limite dell’area e con un tiro secco, rasoterra, infila alla destra di Sarracino. Vittorini manda la palla a far la barba al palo tre minuti dopo, Luciani replica un minuto dopo senza successo. Di tempo ce n’è per ribaltarla e la Vecchia gioca con scioltezza negli ultimi trenta metri. Ventunesimo di gioco ci si ferma, si commemora l’eccidio dei campi di concentramento della shoah. Vittorini al ritorno al gioco, tre minuti dopo, scalda le mani a Granata con un tiro di punizione dal limite, nulla di più. Al secondo tentativo il Cerveteri raddoppia, dal corner la sfera arriva a Giannotti sull’altro palo che secca Sarracino. Il Cerveteri ha sfruttato cinicamente le due occasioni avute: una tranquillità spaventante mentre il Civitavecchia manovra e tira, anche se Granata di parate vere ne ha fatta solo una. L
uciani cestina il gol del dimezzo alla mezz’ora, Vittorini gli offre una palla da spingere solo dentro ma manca per un capello l’appuntamento con il gol. Peccato perché alla fine non giocherà poi così male. Sarracino evita la terza marcatura al trentaseiesimo, si distende e respinge la bordata di Simone Piano. La differenza è nel contesto della manovra, fino al vantaggio locale palla a terra e poi in profondità, mentre nel proseguo sempre più evidenti sono sembrate le palle lunghe a superare il centrocampo. Così non va visto che il Cerveteri si difende in maniera ordinata. Sul finire Cerroni mette paura a Granata due volte, è di poco fuori la sfera nel primo tentativo mentre nel secondo, sforbiciata da incorniciare, la sfera è ancora respinta dalla retroguardia cervetrana. Ruggiero per Hrustic ad avvio ripresa, questa la mossa di Bifini per ribaltarla. La prima fiammata dopo neanche un minuto è però del Cerveteri, Russo trova pronto Sarracino alla respinta in corner. Vittorini in due minuti a cavallo del quinto prova a prendersi tutto sulle spalle, ma c’è Granata a respingere le due bordate. È un forcing neroazzurro ora, almeno sul piano della spinta perché di tiri non ce ne sono, il Cerveteri invece si affida saggiamente al contropiede. Funari è sempre più sul fronte offensivo, già dal primo tempo aveva avanzato il suo baricentro. Ferrari per Fatati al dodicesimo, la Vecchia è ora ancor più a trazione anteriore. Se nel primo tempo spesso si era andato al tiro ora non è così, è sterile l’attacco neroazzurro, con il Cerveteri che timidamente prende campo e fiducia. Minimo sindacale per i taccuini in una Vecchia che ha perso smalto, oltre ad essere ancora sotto. Cobzanu alla mezz’ora in contropiede si divora letteralmente il gol visto che a porta sguarnita spedisce di un soffio fuori. La notte piomba come una scure su una partita brutta, mediocre nella ripresa e mal giocata dal Civitavecchia, grazie alla rete di Galluzzo che è abile sul filo del fuorigioco a penetrare la retroguardia nerazzurra, per superare poi Sarracino in uscita. Il gol della bandiera per i nerazzurri lo segna Samuele Cerroni al quarantanovesimo, e non serve veramente a nulla. A fine partita nuovo chiarimento tra tifoseria e squadra per capire le ragioni dell’ennesima domenica da dimenticare. Nel post match l’unico a parlare è stato il direttore sportivo Daniel D’Aponte. «È una sconfitta pesante - afferma D’Aponte - non siamo mai stati in partita, che sta facendo riflettere la società, che dovrà fare le proprie valutazioni. Dobbiamo invertire la rotta, ci vuole rispetto per chi la domenica viene a sostenerci, per la maglia che indossiamo e per la città che rappresentiamo e che merita altri palcoscenici. Non posso credere che il Civitavecchia sia quello che abbiamo visto nelle ultime settimane. Nel primo momento di difficoltà facciamo fatica a risorgere ed è accaduto anche quando ha segnato il Cerveteri». Dopo le parole di D’Aponte la società ha imposto il silenzio stampa, interrotto ieri con la nota ufficiale dell’esonero di mister Bifini.

QUI CERVETERI
Ci hanno messo tutto quello che potevano per vincere una sfida che era troppo importante per il futuro. Tre punti pesanti, arrivati dopo qualche settimana di astinenza alla vittoria. Cerveteri festeggia, stende il Civitavecchia con una prova maiuscola, coraggiosa e carica di umiltà. Il primo gol di Russo, al 12’ lascia presagire la volontà di una squadra bella e convinta. Al 24’ il raddoppio di Giannotti, a dieci minuti dalla fine del match la firma di Galluzzo che spalanca le porte per i festeggiamenti. Nel finale, ai titoli di coda, la rete della bandiera di Cerroni che accende la contestazione dei tifosi ospiti. I cervi incamerano tre punti di platino e continuano la ricorsa alla salvezza. Non ci speravano, il centrocampista Galluzzo è al settimo cielo . «Abbiamo battuto una grande formazione, alla vigilia eravamo molto carichi . Sapevamo che non avevamo nulla da perdere, ce la siamo giocata a viso aperto. Ragazzi tosti, molto giovani, che non hanno paura di nulla - racconta l'autore del terzo goal - Siamo felicissimi del successo, ci carica, ci dà le motivazioni per affrontare le prossime sfide. La salvezza è un obiettivo difficile, ma siamo sulla strada giusta per arrivarci. Combatteremo sempre, lo faremo a denti stretti. Chi ci affronta deve fare i conti con un gruppo di ragazzini che ha qualità, voglia di giocare e tanto carattere. Mi auguro di arrivare alla salvezza, sarebbe un' impresa grandissima».

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