TARQUINIA - «Come al solito, a ridosso delle elezioni escono fuori dichiarazioni scomposte e a dir poco strumentali di chi, pur professandosi di Sinistra al punto tale da distribuire patenti di appartenenza, sembra pronto a far vincere la destra. È storia nota, perché la stessa che ha consegnato la città nelle mani di Giulivi e della sua amministrazione». È un partito carico di risentimento il Pd che non ha preso bene le dichiarazioni congiunte di Sinistra italiana e Movimento cinque stelle che hanno spiegato le ragioni della loro assenza dalla partita per l’Università Agraria per la quale si vota il prossimo 11 dicembre. Chiare le parole di Piero Rosati e Andrea Andreani: «Il Pd si è sfilato dal progetto che stavamo organizzando da tempo».

«Avevamo un progetto politico per l’Università Agraria, coltivato per mesi con le forze di ispirazione progressista, Pd incluso - hanno detto sabato in conferenza stampa i due leader, affiancatati da Ernesto Cesarini e Roberto Sacconi - e vari professionisti pronti a mettersi a disposizione, ma a una manciata di giorni dalla presentazione delle liste è venuto meno, perché proprio il Partito Democratico si è sfilato e il progetto non aveva più i requisiti e le condizioni per cui alcune persone erano disponibili a metterci la faccia».

Ma il Pd non ci sta e lo strappo è presto servito. «Dagli errori dovremmo avere la capacità di imparare, eppure c’è chi per l’innata necessità che ha di sentirsi al centro dell’universo è pronto a ripeterli all’infinito, facendosi scudo con una verginità persa da tempo - attacca il partito democratico - Abbiamo deciso di partecipare alla tornata elettorale dell’Agraria come Partito Democratico, con la nostra lista ed il nostro simbolo, senza doverci nascondere da niente e da nessuno, perché abbiamo un’identità e soprattutto perché mascherarci da civici, quando non lo siamo, è cosa ipocrita oltre che essere una mancanza di rispetto nei confronti del partito, dei candidati e prima ancora degli elettori. Le nostre priorità sono sempre state chiare: rivendicare noi stessi e mettere insieme tutto quel fronte progressista e dei civici che vuole impedire che al governo di Tarquinia ci siano le amministrazioni Giulivi di turno».

«Non abbiamo posto pregiudiziali nei loro confronti - dicono dal Pd - ma chiesto in maniera leale e trasparente che ognuno si spendesse nella maniera che riteneva più congrua. E se è un simbolo a creare tanti problemi, allora è evidente che chi ha voluto “sfilarsi” da una coalizione non siamo certo noi: d’altro canto si condivideva un programma importante di sviluppo dell’ente, ed il candidato presidente attuale è una figura che per alcuni di loro è stata - fino a ieri - un punto di riferimento nell’ente. Sulla natura politica della nostra lista non abbiamo nulla da rinnegare o da nascondere, perché l’essere politici non ci ha mai impedito, tanto meno in questo caso, di candidare persone di spessore, persone esperte, tecnici, ma anche volti di rinnovamento, a cui peraltro si sta mancando di rispetto. Tanto che parte di chi ha partecipato a quei tavoli di confronto, riconoscendoci coerenza nelle scelte e negli indirizzi, ha poi proseguito questo percorso candidandosi con noi. Fare una conferenza stampa con 3 settimane di ritardo per ricordare al mondo che si esiste è un atto vigliacco e senza senso, del quale ci si devono assumere le responsabilità. Lo è a maggior ragione quando si raccontano menzogne: perché si sproloquia su di un progetto che nasce da nostra iniziativa, quando ancora qualcuno di quelli che parlano era, politicamente parlando, “senza casa”. Si tace invece su tante cose, ad esempio sul fatto che con alcune realtà politiche (ad oggi in questa coalizione) gli stessi erano disposti a fare accordi, ma oggi non possono dirlo, perché questo creerebbe imbarazzi e tensioni interne, ma soprattutto per proporre una narrazione di questo genere in cui far vincere la destra e passare anche da vittime. Viene quindi spontaneo chiedersi perché questa conferenza arrivi oggi, ad una settimana dal voto, anziché tre settimane fa, quando avrebbe potuto avere un senso?! Forse qualcuno ha qualcosa da nascondere, e farebbe una migliore figura a tacere per una volta, anziché sparare a zero come ha sempre fatto! Sappiate che non ci presteremo a questo gioco vile. Siamo convinti si sia persa un’occasione importante: ci auguriamo che per il futuro si ritrovino senso di responsabilità ed un pizzico di umiltà in più, per lavorare per Tarquinia e nell’interesse dei tarquiniesi, che non hanno bisogno di divisioni, ma di un progetto progressista e concreto che possa far riemergere amministrazioni democratiche».