“Casa dolce casa” ha scritto ieri pomeriggio Erika Esposito sulle sue pagine social. È infatti stata dimessa dall’ospedale San Paolo la 31enne colpita nella notte tra domenica e lunedì dal marito, il 24enne di origini tunisine Adouni Mokhtar, al termine di una violenta lite nata per motivi di gelosia. Sei coltellate, alla schiena e poi al collo e alle mani, nel tentativo di fermarlo una volta voltatasi. A salvare Erika il provvidenziale intervento della sorella che abita al piano superiore e che, sentendo il frastuono e le urla, è scesa cercando di bloccare il cognato che si è dato alla fuga. La 31enne è stata subito trasferita al San Paolo per le ferite riportate, con una coltellata che ha perforato anche un polmone. Ma per fortuna le sue condizioni sono migliorate giorno dopo giorno. Dovrà ora restare almeno altri venti giorni a riposo assoluto, abbracciata dall’amore della sua famiglia. Ci vorrà del tempo per curare il dolore, e non solo quello fisico per la donna. Nel frattempo il marito è rinchiuso al carcere di Borgata Aurelia, dove è stato trasferito mercoledì sera, non appena dimesso dall’ospedale di Tarquinia dove era stato portato in stato di semi ipotermia dopo i due giorni di fuga trascorsi nelle campagne tra via Terme di Traiano e via Braccianese Claudia. Ieri mattina si è svolta l’udienza di convalida, alla presenza dell’avvocato difensore Claudio Albanese. L’uomo, a quanto pare, ha risposto a tutte le domande del gip, il dottor Francesco Filocamo, il quale scioglierà la riserva sulla decisione in questi giorni. Il ragazzo, accusato di tentato omicidio aggravato, avrebbe fornito la propria versione dei fatti spiegando cosa sarebbe accaduto quella notte.


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