TARQUINIA -  Grande fermento in città in vista della presentazione delle candidature per le elezioni all’Università Agraria di Tarquinia fissate per l’11 dicembre prossimo. Si lavora di gran lena alla composizione delle liste e alla scelta del candidato presidente che dovrà assumere la guida dell’ente di via Garibaldi.

Per quanto riguarda il centrosinistra si attende con curiosità la proposta che verrà avanzata con la quale lo schieramento tenterà di espugnare il centrodestra, peraltro dopo la clamorosa assenza alle ultime elezioni. Nel centrodestra tira aria di vittoria, con Fratelli d’Italia che punterebbe a proporre un proprio candidato, dopo che l’uscente Sergio Borzacchi avrebbe manifestato la volontà di non ricandidarsi. Intanto il vicepresidente uscente Alberto Tosoni conferma la sua disponibilità a candidarsi presidente, prospettando però anche l’eventualità di fare un passo indietro.

«Servono persone abituate a lavorare, persone per cui le tematiche dell'Agraria siano pane quotidiano», dice il vicepresidente uscente dopo giorni di silenzio.

«Mettermi al servizio dell'Agraria? Eh bè... che dite? - scandisce Tosoni - Ho lavorato molto per il Mignone, per il Marta, per ridurre i problemi derivanti da incuria e allagamenti, per avvicinare l'Ente alle scuole ed alle persone, per tornare a parlare di ambiente, per ridurre il debito. Ma sinceramente non avrei problemi nemmeno se dovessi fare un passo indietro».

Tosoni è estremamente diretto: «Il presidente Sergio Borzacchi, agricoltore ed imprenditore, ha tracciato una via a mio dire giusta, basata su poca politica e molta sostanza - dice Tosoni - È fondamentale proseguire con questa impostazione».

E lancia un appello molto deciso: «E' importante che il nuovo presidente, proprio come Sergio Borzacchi sia un uomo del popolo. Negli ultimi mesi, assieme a vari amministratori uscenti, abbiamo chiesto a molti lavoratori, in primis agricoltori, di mettersi in gioco: questo perchè le persone andrebbero scelte, più che per i voti che sono in grado di rastrellare, per l'attitudine, la passione, l'impegno, la serietà, il know how. Sarebbe fantastico se si cestinasse la politica spicciola, e si mettessero in campo soltanto le persone più adeguate a gestire (e non le più brave ad acchiappare voti), anche unendo le forze».

E proprio sulle alleanze Tosoni mette a tacere le voci degli ultimi tempi, che lo vedevano vicino a varie forze politiche: «Alleanze? Con le persone, più che con le bandiere. Politica dovrebbe essere sinonimo di lavoro, non di colori. Ben vengano alleanze con chiunque voglia lavorare davvero. Chi vuole fare solo giochetti di potere, magari in vista del 2024, stia alla larga».

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