GRAFFIGNANO - Tredici milioni di euro per la bonifica dell'area del Pascolaro, il sito in cui sarebbero stati interrati rifiuti tossici e che è stato anche al centro di un'inchiesta della magistratura conclusasi con la prescrizione del reato.


Si tratta di fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cui obiettivo è ridurre di almeno il 70% la superficie di terreno occupata dai siti orfani e, con questo intervento, verranno recuperati oltre 8 milioni di metri quadrati di suoli inquinati. In Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il Piano d'azione per la bonifica di tali siti. Il Piano contiene «la ripartizione dei fondi a disposizione per Regione e l'elenco dei siti inquinati che saranno oggetto di bonifica con il relativo importo di finanziamento», spiega Ilaria Fontana, sottosegretaria al ministero per la Transizione ecologica. Nel Lazio 38 milioni di euro per quattro siti da recuperare, uno dei quali è l'area del Pascolaro che si estende per un milione 421mila 622 metri quadrati. A tanto ammonta la superficie del suolo interessato dall'intervento, che ha un costo di 13 milioni di euro.


«La misura - informa Fontana - è di diretta attuazione rispetto a quanto stabilito dal Pnrr che stanzia 500 milioni di euro per la bonifica di quei siti inquinati nei quali il responsabile della contaminazione non provvede ad attuare gli interventi di ripristino oppure sia risultato non reperibile». Da qui l'appellativo "Siti orfani". «L'obiettivo ambientale della missione bonifiche nel Pnrr - continua Fontana - è quello di ridurre di almeno il 70% la superficie di terreno occupata dai siti orfani, e con questo intervento verranno recuperati oltre 8 milioni di metri quadrati di suoli inquinati». Le quattro aree da bonificare nel Lazio - con 38 milioni di euro - sono l'ex discarica di Santa Apollonia ad Aprilia (Latina) per 14 milioni di euro, il Pascolaro a Graffignano per 13 milioni di euro, l'ex discarica di Selvelle - Costecalde ad Arpino (Frosinone) per 7 milioni di euro e Punta dell'Arco a Ventotene (Latina) per 4 milioni di euro. «Si tratta - afferma in conclusione Fontana - di siti contaminati da idrocarburi e metalli pesanti, ex discariche ed ex inceneritori che saranno recuperati dallo stato di abbandono in cui si trovano oggi»
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