VITERBO - Cambiamenti climatici, deposito scorie nucleari, fauna selvatica, futura Pac, speculazioni sui prezzi dei nostri prodotti e sui mezzi tecnici necessari per produrre a cominciare dal gas: tutti elementi che minacciano alle fondamenta le imprese agricole e il nostro territorio e sui quali si deve intervenire nel più breve tempo possibile.

L’11 ottobre Confagricoltura Viterbo-Rieti terrà, presso l’auditorium Aldo Perugi della Fondazione Carivit a Viterbo, la sua prima assemblea pubblica a distanza di tre anni dall’ultima e in questa occasione, alla presenza di tanti agricoltori viterbesi e reatini, i rappresentanti istituzionali, politici e di categoria dovranno farsi carico, responsabilmente e in rapporto alle loro funzioni, di tutte quelle azioni o provvedimenti in grado di continuare a fare lavorare e produrre le imprese agricole del nostro territorio. «In 77 anni di vita della nostra organizzazione - si legge nella nota - non si ricordano periodi di così grande difficoltà e incertezza e la consapevolezza di vivere una fase epocale spero possa aiutarci a prendere decisioni lucide, almeno in parte risolutive e condivise da tutti. La vicinanza con le recenti elezioni potrà inoltre essere l’occasione per stabilire tra il mondo agricolo e quello politico nuovi rapporti che sappiano guardare anche in prospettiva futura, perché l’agricoltura del domani va comunque immaginata oggi facendo i conti con i dati reali di una situazione sicuramente difficile, ma che va in ogni caso affrontata e superata».