CAPRANICA - Un’altra giornata di passione quella vissuta ieri dai pedonali della Roma-Viterbo. Alla stazione di Capranica decine di viaggiatori sono scesi dal treno diretto a Roma in partenza alle 7,54 da Viterbo Porta Romana perché fermo «a causa - dicono alcuni pendolari - non si sa per quale guasto tecnico». E monta la protesta: «anche oggi (ieri per chi legge ndr.) - aggiungono - decine e decine di appuntamenti, impegni, lavoro, in fumo». Pure la scorsa settimana si erano registrati ritardi per inconvenienti tecnici sulla stessa tratta. Nel corso della giornata di ieri la situazione, però, non è migliorata. Nel viaggio di ritorno, il treno che sarebbe dovuto attivare a Capranica alle 19.30 è stato fermo 30 minuti a Bassano Romano. I pendolari dicono che il disservizio non è solo di ieri ma va avanti da mesi e a qualsiasi ora del giorno. «Ritardi - ricorda qualcuno - che sfiorano e superano anche i cento minuti, treni cancellati per guasti agli impianti di circolazione». Secondo alcuni viaggiatori la situazione di ritardi, disservizi e cancellazioni, è addirittura peggiorata dopo il Covid.

La linea Fl3 è utilizzata da migliaia di passeggeri, tra cui molti lavoratori e studenti, che dalla Tuscia si recano a Roma passando per Vetralla e Capranica. Una linea che è lunga poco più di ottanta chilometri complessivi, due terzi dei quali a binario unico.

In considerazione dei problemi che si sono verificati a Vetralla, la Regione Lazio ha convocato con urgenza le competenti strutture di Rete ferroviaria italiana al fine di avere immediatamente una relazione sulle cause dei disagi di ieri mattina sulla linea Fl3 e sulle motivazioni che fino a questo momento non hanno ancora portato ad un regolare ripristino del servizio, peraltro già garantito da parte di Rfi la scorsa settimana.

Si tratta di una situazione che non può essere in alcun modo tollerata e che crea problemi agli spostamenti di migliaia di cittadini che ogni giorno usano la linea per motivo di lavoro o semplicemente per raggiungere una località diversa