CIVITAVECCHIA - Tutto pronto per la proiezione de “Il mio amico”, il cortometraggio per la regia di Paolo La Rosa dedicato all’amato e compianto Alessandro Dimito, scomparso prematuramente. La produzione è curata dalla Taliari Produzioni Video, il direttore della fotografia- film editor- colorist è Damiano Impiccichè mentre le musiche sono state composte da Riccardo Pasquarella. La versione integrale, per la durata di 20 minuti, sarà proiettata al cinema Royal il 7 ottobre alle 19, ingresso su invito. «Non basterebbero ore per parlare di Alessandro - ha spiegato La Rosa - e sostanzialmente con questo lavoro noi vogliamo parlare di lui. Della storia vista dal punto di vista di un gruppo di amici, divisi dal prima e dal dopo. La scomparsa di Alessandro ha lasciato un vuoto in noi. Quando c’è un lutto ognuno ha il suo modo di elaborarlo, questo è il nostro. Un lavoro iniziato nel 2017 ma ce l’abbiamo fatta e vogliamo mostrarvi chi era Alessandro». Una cultura immensa, un artista capace e visionario (l’anima degli Hello Socrate) ma soprattutto un amico sempre presente e fedele. «All’inizio nutrivo parecchi dubbi perché per me la canzone “Le cose non si mettono bene” (poi inserita da Niccolò Fabi nel suo disco “Una somma di piccole cose”) è sempre stata quasi maledetta, per Alessandro fu profetica. Non riuscivo più ad ascoltarla. Lavorare a questo corto mi ha permesso di affrontare anche questo e sono riuscito a fare pace con questa canzone». Impicciché ha spiegato di non aver potuto dire no al progetto una volta percepito l’amore per Alessandro. «Ho cercato di dosare tutto l’insieme - ha detto - e credo ci sia davvero tanto in questo corto». Il presidente della Fondazione Cariciv, che ha sostenuto economicamente e non solo il progetto, Gabriella Sarracco ha spiegato di averci creduto fin dall’inizio: «Al di là dell’amore che provo per Alessandro e per la sua famiglia ero cerca che ci sarebbe stato un grande risultato». Un corto da cui traspare il vissuto, l’amore, il dolore e la voglia di tenere stretto ancora un po’ quel ricordo dal sapore agrodolce. Sicuramente sentir parlare di Alessandro fa venire voglia di averlo conosciuto.

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