CERVETERI - Non bastano i cinghiali entrati in pieno possesso di alcune zone della Palude di Torre Flavia (sono circa una trentina) e quelli che ora se ne vanno in giro anche per via del Porto, a Ladispoli. Oranelle campagne etrusche, dopo i lupi, si deve fare i conti anche con le volpi. È quanto testimoniato da un residente della zona di via di Gricciano, nei pressi della riserva faunistica di Castel Giuliano. «Avevo due pecorelle d’affezione - scrive sui social - Una purtroppo l’abbiamo ritrovata squartata e l’altra gravemente ferita alla coscia di una gamba posteriore». Secondo quanto riferito dal veterinario si tratterebbe, appunto, di volpi. Una situazione non nuova ai molti che in realtà vivono nelle zone di campagna del territorio etrusco e che hanno consigliato al malcapitato “vicino” di munirsi di recinzione elettrificata per scongiurare ulteriori visite da parte dei predatori. A quanto pare, però, oltre alla presenza delle volpi, nella zona i residenti devono fare i conti con altri animali selvatici. Dai cani randagi («A me circa 2 settimane fa un branco di 5 cani ha ucciso una 30ina di galline purtroppo») fino ad arrivare alla presenza dei lupi («a monte Adone hanno ucciso 10 pecore. Sono stati visti anche a San Paolo e nella zona Boietto a Ladispoli»).

I CINGHIALI A LADISPOLI

E mentre nelle zone di campagna i pericoli arrivano dalle volpi o dai lupi, in città, nella vicina Ladispoli, i residenti devono fare i conti con i continui avvistamenti di cinghiali. I grossi mammiferi non si trovano più solo a Torre Flavia, ma iniziano a passeggiare anche nel centro abitato: in via del Porto, all’incrocio con via Tirrenia. Qui dopo l’avvistamento di un solo cinghiale, nei giorni a seguire ne sono spuntati almeno altri due a passeggio tra le auto in sosta e le sponde del fiume Vaccina alla ricerca di cibo. I tre ospiti non avevano con sé i cuccioli al seguito, perciò alla fine probabilmente hanno desistito da intenti bellicosi. Rovistavano tra i marciapiedi e gli alberi da frutto che ci sono agli argini del torrente. I cinghiali di via del Porto, una zona comunque degradata e piena di rifiuti e sacchi della spazzatura (altro motivo per cui sarebbero stati attirati fin qui) potrebbero aver attraversato il Vaccina arrivando dai monti.

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