FIUMICINO - C’è anche un pezzo di Fiumicino nella riapertura delle indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore assassinato a colpi di arma da fuoco la notte del 5 settembre 2010, ad Acciaroli, una frazione di Pollica, mentre tornava a casa con la sua macchina.


Le nuove indagini, ha affermato il procuratore della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli, riguardano anche «lo svolgimento e le reali finalità» di una serie di attività investigative messe in atto subito dopo il delitto, e senza delega da parte della competente Procura salernitana, «che ebbero quale effetto quello di indirizzare le investigazioni nei confronti di soggetti risultati poi del tutto estranei all’omicidio».


Ma cosa c’entra Fiumicino? La Fondazione Angelo Vassallo sarà rappresentata come parte civile nel processo per l’uccisione del Sindaco Angelo Vassallo, dallo Studio legale Anselmi, con gli avvocati Anna Maria Anselmi, Emanuela Gregori e Maria Grazia Cappelli. Si tratta dello stesso studio che rappresentò Vassallo nel processo “Due Torri bis”. Massimo Vassallo e Dario Vassallo saranno, invece, rappresentati dall’avvocato Antonio Ingroia.


Un riconoscimento alla professionalità dello studio legale di Fiumicino, e un vanto professionale per la città, pur se in un contesto tragico come quello di un omicidio. Fiumicino da sempre è stata vicino alla famiglia Vassallo, e il Comune è in procinto di intitolare una parte della città al sindaco pescatore.


Ora si dovrà attendere l’esito delle indagini, prima di formalizzare la costituzione di Parte civile. Indagini che parlano di omicidio e associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga.


Sono, infatti, questi i reati su cui indagano i carabinieri del Ros di Roma e quelli di Salerno e che sono alla base di un decreto di perquisizione nei confronti di 9 indagati a vario titolo coinvolti nell’uccisione del sindaco Angelo Vassallo.


Ci sono anche un colonnello dei carabinieri e un ex carabiniere tra i nove indagati dell’inchiesta della procura di Salerno; avrebbero depistato le indagini con una strategia preventivamente studiata.


Secondo la Procura il sindaco sarebbe stato ucciso per impedirgli di denunciare un traffico di droga che lui aveva scoperto e che aveva come terminale il porto di Acciaroli.