GIAMPIERO ROMITI
Recita il proverbio: “Carta parla e villan dorme” e il significato è chiaro come una lastra di cristallo. Ovvero: tutto ciò che viene messo per iscritto non può essere contraddetto. E, a meno che non si abbia (volutamente) la memoria corta, è impossibile dimenticarlo. Perché questa premessa ? Per la fondamentale ragione che l’inizio dell’attuale settimana è stato caratterizzato da un paio di notizie che dimostrano esattamente che la macchina amministrativa, anziché procedere speditamente, è maledettamente ingrippata. Notizia numero uno e titolo che è un pugno nello stomaco: “Mercato, gli operatori: “Tante promesse ma non è stato fatto nulla” (Civonline.it, 28 Giugno). Cosa significa ? E’ spiegato nell’occhiello: “Esplode la rabbia dei commercianti che chiedono interventi risolutivi prima che l’area muoia”. Nel testo, inoltre, dai mercatali si leva uno straziante grido d’allarme: “ Siamo stati completamente abbandonati dall’amministrazione. Ad oggi non è stata mantenuta nemmeno una delle promesse fatte dal nuovo assessore al commercio”. Eppoi un pesante carico da undici: “La situazione non è certo delle migliori perché mentre si attende questo fantomatico progetto di restyling, cambiato svariate volte, manca la manutenzione basilare”. E a questo punto vengono squadernate le principali manchevolezze che affliggono l’intera zona : 1) tensostruttura ancora sporca; 2) strade e ittico immersi nella sporcizia. E il coro unanime prosegue intonatissimo: “Siamo delusi, da quando si è insediato il leghista Dimitri Vitali non è stato combinato niente di niente”.
Vibrate proteste, dunque. E varrà pertanto ricordare, come puntualmente evidenziato in questa rubrica il 21 Maggio scorso, l’annuncio (del salviniano”) della riqualificazione delle piazze XXIV Maggio e Regina Margherita . Nella prima, oltre ai massicci interventi su casette di legno, servizi igienici e stands degli alimentaristi, Vitali gonfiò il petto e proclamò che sarebbe sorta una piccola oasi impreziosita di alberi, aiuole, panchine e giochi per bambini. Nell’altra, poi, ancora a sua detta, la tensostruttura sarebbe stata sostituita da una copertura leggera con ai lati gli spazi riservati ai banchi per abbigliamento e prodotti ortofrutticoli. In preda ad evidente overdose di euforia, l’assessore ebbe pure a manifestare la meravigliosa idea: (A) di trasformare la vasta area in un polo per attività culturali ed attrattive; (B) di tracciare tra le vie Doria, San Leonardo e della Cooperazione un “corridoio” riservato esclusivamente ai pedoni e opportunamente coperto per “ripararli” in caso di pioggia. “Carta parla…” dicevamo e quanto riportato è facilmente riscontrabile dagli immancabili diffidenti. Dichiarazioni considerevoli ? Certo, ma tuttora non si vede traccia degli interventi declamati. E adesso, notizia numero 2. Clamorosa ? Bè… L’ha lanciata Trcgiornale.it e riguarda il Centro per l’Impiego. Con il seguente titolo: “Marietta Tidei (Iv): sulla riapertura c’è l’immobilismo più totale”. E va giù dura la “renziana”: “Situazione imbarazzante, soprattutto alla luc
e del fatto che da tre anni i cittadini di Civitavecchia sono costretti a recarsi in altre sedi distanti per cercare risposte alle loro esigenze. E’ ingiustificabile che il Comune (Palazzo del Pincio – ndr -) non sia ancora riuscito a trovare locali idonei per riaprire una sede di fondamentale importanza, soprattutto in un momento così delicato dal punto di vista dell’occupazione”. Che dire ? Nessuna sorpresa,almeno da parte nostra. Difatti sul CPI la presente rubrica si è soffermata per ben due volte. La prima il 17 maggio dopo che l’assessore Emanuela Di Paolo ebbe a dichiarare :“Centro per l’Impiego, percorso avviato con l’apertura di uno sportello temporaneo”. Insomma veniva festeggiato un avvenimento di fatto privo di significato poichè per ricevere notizie precise si doveva raggiungere Tarquinia presso il “vero” CPI. Il quale, come successivamente spiegato in un secondo articolo (pubblicato il 2 Giugno), nella nostra città non riesce a vedere la luce dal momento che, almeno fino ad oggi, incredibilmente (e incomprensibilmente) l’amministrazione comunale non ha trovato un locale (da affittare) per insediarvi il sospiratissimo (e importantissimo) servizio. E occorrerà ricordare che nel 2020, dopo una gara indetta dall’attuale Giunta alla quale parteciparono quattro società, ne venne scelto uno di 380 mq di proprietà del signor Mario Benedetti, ma dopo la bellezza di due anni , chissà per quale misteriosa ragione, il CPI si trova ancora nella ridente cittadina etrusca.
Domanda: quanto manca perché si concluda il percorso annunciato dalla Di Paolo e decantato dall’intera coalizione centrodestrorsa con la presidente del Consiglio Emanuela Mari in testa?
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Mercato e Cpi: solo chiacchiere, zero fatti
29 giugno, 2022 • 18:57