GIAMPIERO ROMITI

Avviso ai mercatali (e a cittadini e croceristi): nelle piazze XXIV Maggio e Regina Margherita starebbe per tornare a rifiorir una strabiliante riqualificazione. L’una si farebbe addirittura fatica a ricordare com’era grazie a massicci interventi sulle casette di legno (design nuovo di zecca e ultramoderno ? – ndr -), sui servizi igienici (che si rabbrividisce a pensare in quali condizioni si trovino) e sugli stands ad uso degli alimentaristi. E inoltre, tocco squisito di creatività, lì sorgerebbe una piccola (epperò grande per la gioia di chi la vivrebbe nel momento in cui ci si trovasse) oasi impreziosita di alberi, aiuole panchine e giochi per bambini. Nell’altra - dove anzitutto verrebbe smontata la tensostruttura e sostituita da una copertura leggera ed esteticamente appagante - sia nel “cuore” che ai lati, spazi riservati ai banchi per abbigliamento e prodotti ortofrutticoli.

Fantastico. Libidine a mille. E addirittura fuori controllo perché, magicamente a cominciare dal pomeriggio per finire alla sera il “signore del commercio”, l’assessore Dimitri Vitali parrebbe che stia accarezzando l’idea di trasformare l’intera zona in un irresistibile “polo” (facile immaginarlo se davvero vedesse la luce) per attività culturali e attrattive. E ancora: tra le vie Doria, San Leonardo e della Cooperazione piacerebbe tracciare un largo “corridoio”, destinazione principalmente mercato ittico, riservato esclusivamente ai pedoni. “Corridoio”, tra l’altro, che specie nelle giornate della stagione invernale - normalmente la più piovosa ( salvo eccezioni che però non costituirebbero parimenti un irrisolvibile né complesso dilemma) - non rimarrebbe deserto giacché, opportunamente coperto , eviterebbe ai passanti di “fracicarsi” come pulcini. Ottimo. Colpisce però che, a minuziosa descrizione effettuata (e sicuramente appresa dall’assessorato al commercio), il commento apparso su un quotidiano telematico (Trcgiornale. It, 18 Maggio) è stato il seguente: “A quanto sembra il concetto progettuale (cioè quello particolareggiatamente tratteggiato – ndr ) sarebbe ormai in dirittura d’arrivo”. E come chiusura, evidentemente figlia di persistente e imbarazzante perplessità, uno “Staremo a vedere” (ibidem) che, esposto con ineccepibile professionalità per filo e per segno quanto di sicuro sgorgato dalla fonte ufficiale, apre spazi ad una duplice riflessione. Già, incline all’ottimismo o al pessimismo.

Noi auspichiamo che sorga un mercato gioiello, ma aggiungiamo che, guarda caso, ciò che di nuovo (e di sospiratissimo) potrebbe o meglio dovrebbe arrivare è stato fatto uscire dalla camera con vista su via Antonio da Sangallo, riservata al Commercio, solo dopo una gragnuola di schiaffoni dei media (“Gli operatori di piazza Regina Margherita sparano a zero sulla Giunta”; “Grido di allarme: il mercato muore”; “Basta chiacchiere e false promesse”; “L’assessore che ci sta a fare?”). E questo, purtroppo, fa nascere il sospetto che dall’assessorato si sia cercato di frenare l’emorragia di proteste con la succitata “rivelazione”, che se provoca brividi di gioia è altresì un’assunzione di enorme responsabilità: non avvenisse l’attesa accelerazione per attuare quanto ormai diffuso, le conseguenze sarebbero di nuovo (dopo la Fiera del Trattoretto) devastanti per Vitali (che tuttavia si sente al sicuro con il giubbotto antilicenziamento prodotto dalla ditta Tedesco su commissione del Gruppo Consiliare Leghista). Retroscena sfizioso: l’uccellino di Palazzo del Pincio avrebbe cinguettato che l’assessore salviniano e i suoi più stretti collaboratori fossero stati allertati che gli addetti delle piazze XXIV Maggio e Regina Margherita schiumassero di rabbia, decidendo però di liquidare la faccenda con sufficienza: “lasciamoli sbraitare, la loro sarà una delle solite tempeste in un bicchier d’acqua”. Fosse vero, acutezza politica da uno a dieci ? Meno centomila.

PS – A proposito delle disastrose condizioni in cui versano numerose zone, è decollata tre giorni or sono dalla base del degrado persistente la notizia che Fiumaretta sia una discarica a cielo aperto. Ci trovi di ogni. E tutto di un fiato elenchiamo: casette di legno abbandonate e parzialmente marce; quel che rimane di un’auto portata laggiù per l’eterno parcheggio; centinaia di mastelli e secchi per la differenziata; faldoni di documenti putrefatti; banchi; sedie; topi; passeggini. La scoperta di tanta grazia (sic !) a chi si deve ? Alle segnalazioni esasperate di uno, dieci, cento civitavecchiesi. Che meritano un sentito ringraziamento. Ma fatevi una domanda e datevi una risposta: non dovrebbero, assolutamente per primi, riservare rigorosa (e ribadiscesi rigorosa) attenzione alla pulizia dell’intera città coloro che, dall’assessorato all’Ambiente, sono retribuiti con i soldi pubblici?

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