TARQUINIA - Chiedono un incontro con l’amministrazione comunale e, ancora meglio, un tavolo permanente per discutere dei temi legati al commercio, a partire dalla ztl. Gli imprenditori dell’associazione Divini commercianti di Tarquinia, capitanati dal presidente Gino Stella, si sono dati appuntamento questa mattina in piazza, sotto la sede del palazzo comunale di Tarquinia, per chiedere all’amministrazione Giulivi  la revoca della Ztl, ritenuta sbagliata nei tempi e nella modalità.

La rimostranza, per il momento avviata ricorrendo agli organi di informazione, anticipa azioni più eclatanti "se l’atteggiamento dell’amministrazione dovesse perdurare nel tempo". I Divini commercianti chiedono infatti a gran voce un confronto a breve: “Se non riceveremo  risposte  entro dieci giorni, organizzeremo una manifestazione in piazza”, ha detto chiaro Stella.

“Siamo qui per protestare contro le ultime scelte scellerate dell’amministrazione comunale - ha esordito Stella - Da mesi chiediamo incontri al sindaco, con pec e telefonate varie, e l’incontro con l’associazione non avviene; solo incontri con il presidente e qualche associato, ma non si riesce a fare un’assemblea pubblica o una riunione con tutto il direttivo. Le ultime scelte dell’amministrazione sulle varie isole pedonali e sulle varie chiusure, hanno portato, insieme al Covid, insieme all’aumento delle tariffe, di luce e gas, una notevole botta all’economia del paese e delle attività commerciali. E questa cosa sta danneggiando giorno per giorno tutti i commercianti del paese. Quello che noi abbiamo chiesto all’amministrazione comunale è di rivedere insieme alcuni punti principali della loro politica dell’assessorato al Commercio, ma ad oggi non abbiamo risposta. Il vicesindaco Serafini viene alle riunioni e ci dice non chiuderemo mai il centro storico e la settimana dopo viene fatta la chiusura del centro storico. Si chiede di adoperarsi per nuove aperture, dare finanziamenti per incentivare nuove aperture, e invece ci sono tante chiusure. Rimaniamo perplessi sui parcheggi a pagamento che vogliono fare, sulla chiusura del lungomare per l’ennesima volta, sui parcheggi a pagamento nella zona dell’ospedale. Tutto quello che viene fatto per il paese in questo periodo è tutto tranne che turistico ed economico. E per questo abbiamo deciso di fare una protesta pacifica e costruttiva che cerca di dare in qualche maniera indicazioni all’amministrazione comunale sulle esigenze del settore”.

Tra i provvedimenti più criticati quello dell’autoscan: “In un periodo in cui ci sono le impalcature con il 110 per cento, il parcheggio di viale Igea che è chiuso perché lo stanno ricreando, il parcheggio delle scuole elementari chiuso perché c’è il modulo scuola, riteniamo non si possa mettere in funzione l’autoscan che gira per le vie del paese - ha sottolineato Stella -  Perché non ci sono i parcheggi per far parcheggiare il tarquiniese; non il turista, ma il tarquiniese: è quindi normale che le auto sono in sosta in luoghi dove non ci sono le fermate. Se io fossi stato il sindaco, prima avrei cercato di regolamentare i parcheggi, prima avrei creato le aree di carico e scarico che mancano e che noi chiediamo da otto mesi, (ci sono vie intere dove il carico e lo scarico non esiste: a via Garibaldi per esempio non c’è, è stato tolto e non è stato rimesso). Ogni attività è costretta a farlo in mezzo alla strada e puntualmente arriva la polizia locale. Sembra una guerra ad personam rivolta alle attività commerciali. Noi siamo la risorsa principale del paese, diamo lavoro al paese e diamo ricchezza, quindi con questi comportamenti non ci siamo”.

“Prima del Covid - ha spiegato Stella - abbiamo incontrato l’assessore Serafini, al quale abbiamo illustrato tutte le nostre proposte ovvero, la ztl. Perché va chiarito che noi siamo d’accordo alla ztl, ma nel periodo estivo, ovvero da maggio a fine settembre, nel periodo in cui le scuole sono chiuse e la gente va in giro, ma non nel periodo invernale, in cui la gente con un minimo di tramontana non esce di casa. Abbiamo detto che siamo i primi a fare l’apertura serale se vengono fatti eventi come il divino etrusco, eventi che hanno un sostegno economico e finanziario importante, quali possono essere eventi a carattere nazionale, inoltre cerchiamo di coprire anche noi le spese, come abbiamo fatto a Natale, quando c’è stata collaborazione tra commercianti e Comune, e le cose hanno funzionato. Se poi però il vicesindaco viene alle riunioni, ci dice una cosa e poi se ne fa un’altra, c’è qualche cosa che non funziona all’interno della maggioranza. Il sindaco va in radio, a Rtl da Giletti, e dice che chiudere il centro storico comporta la morte delle attività commerciali, e poi ci ritroviamo con il semaforo sul lungomare di Tarquinia, il semaforo sul corso, l’anello che ancora oggi ci sono i cittadini di Tarquinia che non capiscono se possono entrare, a che ora, se c’è la ztl e come funziona. Cioè è caos totale. Un'associazione di commercianti che dopo tre anni chiede di regolamentare l’entrata di Tarquinia con cartelli e comunicazioni, senza ottenere risposte, non può avere un quadro chiaro. Serve una comunicazione chiara. Quindi io chiedo per quale motivo l’amministrazione comunale ad oggi non spiega realmente ai commercianti e ai cittadini quali sono le regole d’ingresso ad esempio all’arco di San Francesco. Non entra più nessuno perché non sanno cosa si può e cosa non si può fare. Basterebbe poco. Quello che manca a questa amministrazione è la comunicazione: loro non vogliono parlare, non vogliono spiegare, emettono delibere sindacali e pensano di essere apposto. Se noi diciamo qualcosa è perché siamo attività che vogliono lavorare; e chiediamo solo quello".

"In un periodo di crisi dove il lavoro è poco, e va sottolineato che non è certo colpa dell’amministrazione - ha scandito Stella -  se vengono fatte scelte fuori dal normale è chiaro che noi ci troviamo in difficoltà. Ci sono cose che vanno in contrasto con l’incentivazione del turismo. Hanno tante idee molto positive e noi siamo qui ad appoggiarle, ma poi si perdono sul lato comunicativo. Noi vogliamo collaborare con l’amministrazione comunale. Per tre anni li abbiamo lasciati fare quello che volevano e abbiamo cercato sempre il dialogo. Ma ora, se non si crea un incipit per venire a Tarquinia, si rischia di fare come Bagnoregio”.

“Sarebbe importante un tavolo permanente – ha aggiunto Lucio Mattioli - in cui ci si siede e ci si confronta, per permettere una discussione con il parere, certamente non vincolante ma utile, anche della nostra categoria che rappresenta una importante fetta dell’economia del paese”.

C’è ancora un margine per ricucire i rapporti: “Il dialogo con l’amministrazione – ha detto Stella - potrebbe ripartire con l’abbattimento della Tari e di tutte le tariffe comunali per le attività commerciali che hanno avuto delle perdite negli ultimi tre anni. Il Comune potrebbe inoltre mettere a disposizione dei soldi, come ha già fatto una volta, per progetti per il rilancio e l’ammodernamento delle attività; potrebbe anche mettere dei parcheggi che non siano tutti a pagamento, ad esempio il sabato e la domenica fare in modo che i parcheggi siano tutti gratuiti fuori delle mura, per incentivare la gente a venire a Tarquinia. Noi dobbiamo cercare di copiare il meglio da altre città che funzionano. Abbiamo il paese più bello della regione, però allo stesso tempo abbiamo seri problemi nel far venire la gente a Tarquinia”.

E sul piano della viabilità si chiedono correttivi: “Chiediamo che venga tolta la ztl nell’anello – ha concluso Stella - soprattutto quella serale che causa danni alla ristorazione e al settore Horeca, fino a maggio; perché finché non arriva il bel tempo non ha senso che esista la ztl. La comunicazione e il confronto sono alla base di ogni decisione. Noi rappresentiamo una forza lavoro oltre il 30 per cento del paese e non possiamo essere lasciati sempre dopo tutto. Ci auguriamo che qualche cosa venga ascoltato e accolto da parte dell’amministrazione; se così non fosse a distanza di dieci giorni provvederemo a fare una manifestazione in piazza”.