FIUMICINO - Dopo la lettera inviata dal liceo “Da Vinci” a Città Metropolitana, la politica locale si mobilita per risolvere la situazione e assicurare agli studenti di Fiumicino spazi adeguati. E dal Comune assicurano il massimo impegno: “«bbiamo letto la lettera della dirigente e siamo d’accordo con lei: il Da Vinci è un punto di riferimento e un’eccellenza della nostra città e deve potere accogliere tutti i ragazzi che scelgono di frequentarlo» dicono il presidente della Commissione Scuola del Comune di Fiumicino, Ciro Sannino e la presidente della Commissione Urbanistica del medesimo Comune, Barbara Bonanni.


«Non è un problema nuovo ed è un tema che l’amministrazione ha a cuore da sempre – spiegano -. Prova ne siano le nuove aule di Maccarese destinate all’agrario, che il Comune ha messo gratuitamente a disposizione dell’istituto, e la possibilità di usare i locali della parrocchia di Santa Paola Frassinetti, anch’essa frutto della mediazione dell’amministrazione».


«Com’è noto, gli istituti superiori sono competenza della Città Metropolitana – sottolineano Bonanni e Sannino – che per anni è rimasta sorda alle nostre richieste. Il Comune ha, da tempo, individuato un’area che ha segnalato alla Città metropolitana perché possa ospitare un nuovo edificio scolastico. Ma nessun progetto è stato presentato dall’ex provincia».


«Da qualche mese la giunta della città metropolitana è stata rinnovata e questo ci fa ben sperare anche per una soluzione del problema di locali del Da Vinci – aggiungono -. Da neanche un mese, inoltre, il nostro sindaco siede in consiglio metropolitano, anche se da semplice consigliere e senza responsabilità di governo, e sta già lavorando a questo tema». «Come abbiamo fatto in questi anni – concludono – faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per dare ai nostri ragazzi la possibilità di frequentare un ottimo istituto rimanendo nella loro città».


Nel frattempo dai banchi dell’opposizione si punta il dito contro il centrosinistra: «In 10 anni di gestione del territorio l’Amministrazione di centrosinistra non è stata in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini sotto il profilo dell’offerta scolastica, né è stata capace di creare una politica virtuosa che sollecitasse a dovere gli Enti superiori», si legge in una nota a firma dei consiglieri di opposizione Roberto Severini, capogruppo della lista civica Crescere Insieme, e di Vincenzo D’Intino, della Lega Salvini Premier, che aggiungono: «La situazione delle scuole superiori a Fiumicino è drammatica: le poche che esistono sono ormai senza più posti disponibili, e il rischio concreto è che il prossimo anno, per sopperire alle croniche carenze che ci portiamo dietro da lustri, si debbano imporre i turni pomeridiani agli studenti e/o l’allungamento dei giorni di scuola anche al sabato.


L’alternativa è che i nostri ragazzi vadano a Roma, con sacrifici enormi e un dispendio di energie inaccettabile. Nemmeno la vicina Ostia riesce a compensare, in quanto privilegia i ragazzi residenti sul proprio territorio. E la situazione a Fiumicino è
sull’orlo del collasso. Una situazione conosciuta da tempo, visto che già nel febbraio 2019 Crescere Insieme presentò una mozione sul tema. Da allora ad oggi la situazione è peggiorata, senza che nessuno vi abbia messo mano seriamente.


Lo spettro di turni pomeridiani sarebbe la sconfitta del sistema politico, incapace di dare risposte dirette o reperire risorse altrove. E costringere un ragazzo ai turni pomeridiani non è cosa da poco; gli impedirebbe di svolgere attività sportiva, ad esempio, piuttosto che di organizzare un minimo di vita sociale. Altro che diritto allo studio, qua si sta minando addirittura il diritto ad essere adolescenti.


Ora che Città Metropolitana è in mano alla sinistra, così come il Comune di Fiumicino, ci auguriamo che i mesi a venire si cerchino e si trovino soluzioni valide. Non ‘soluzioni’ e basta, perché l’ambiente scolastico ha bisogno di una palestra, di spazi comuni adeguati, di bagni a norma. Il Comune si faccia carico di queste esigenze e, in attesa di un investimento economico sulle infrastrutture, faccia qualcosa di concreto; accordi con privati, riutilizzo di strutture esistenti sul territorio ma abbandonate… Pensiamo ad esempio alla ex centrale Enel destinata ad Auditorium quando invece è di scuole che il territorio necessita.


Chi sta al governo della città scelga la soluzione che ritiene opportuna, ma metta in condizioni i ragazzi di vedere tutelato un loro diritto costituzionale e i presidi di poter agire al meglio. Ci sono 9 mesi per risolvere, non perdiamo altro tempo; settembre arriva presto».


Anche il consigliere Baccini fa eco alle parole di Severini e D’Intino, e scrive a Gualtieri e Zingaretti: «La situazione delle scuole di Fiumicino è ormai diventata ingestibile e urgente da risolvere, perché molte famiglie, molti genitori ed anche i consigli scolastici, fanno presente a gran voce che è necessario adeguare le strutture alle esigenze didattiche. Ad oggi istituti di prestigio come il Da Vinci di Maccarese si dividono in vari plessi e strutture di recupero che, tra l’altro fruiscono di stabili della Curia che, purtroppo, non potrà rinnovare la concessione. Questa situazione deve finire. Il diritto allo studio è primario per le nostre generazioni. Per questo motivo ho scritto una lettera al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, al sindaco di Città Metropolitana, Roberto Gualtieri, e al sindaco Esterino Montino, perché ciascuno, per la propria competenza, riesca a mettere in campo tutte le forze necessarie per realizzare una progettazione utile ad una scuola che sia davvero inclusiva, sostenibile e digitale e risponda alle esigenze di una città demograficamente in crescita.


Nel mio appello è primario il riconoscimento a Fiumicino di un grande plesso con annesso campus che possa davvero far fronte alle necessità educative e di formazione di una città che è rivolta verso il III millennio. Altresì, sappiamo bene che in questo momento l’urgenza va tamponata per questo nella mia proposta si ipotizza la possibilità di concordare con l’Arma dei Carabinieri l’utilizzo della
caserma mai utilizzata; oppure di cambiare la destinazione d’uso e il progetto dell’Auditorium affinché divenga una struttura in cui organizzare la maggior parte dell’offerta scolastica. Non è più il tempo delle chiacchiere è ora di programmare, progettare e sostenere le necessità di studenti e famiglie che non possono essere costretti a spostarsi in altre città per poter usufruire di un servizio scolastico obbligatorio ed efficiente»,