CIVITAVECCHIA - La presidenza del Consiglio dei ministri ha convocato il Comune dopo il ricorso presentato in merito all’Autorizzazione integrata ambientale di Torre Valdaliga nord. Per l’assessore all’Ambiente Manuel Magliani l’incontro, che si terrà giovedì, è il primo passaggio del nuovo iter seguito da Palazzo del Pincio che ha scelto proprio la strada del ricorso per far valere le proprie ragioni.



Una decisione annunciata nei giorni scorsi e che ha scatenato non poche polemiche, soprattutto da parte della passata amministrazione a Cinque stelle. Ma l’amministrazione guidata da Tedesco rimane fedele alla strada intrapresa e che, con l’incontro di giovedì, sembrerebbe iniziare a dare i suoi frutti. Il tutto, come spiegato da Magliani, nell’unico interesse dei cittadini e della loro salute. Per l’assessore all’Ambiente è stata fatta molta confusione e, soprattutto, c’è molta disinformazione. «Basterebbe leggere il disposto dell’articolo 14 quinques – ha dichiarato Magliani ai microfoni di Trc - della legge 241-90 per capire in che fase siamo oggi. L’opposizione che ha presentato il comune di Civitavecchia apre una fase nuova, che credo mai finora sia stata attivata». Secondo l’assessore all’Ambiente, infatti, l’opposizione presentata va ad interrompere il percorso dell’Aia, andando quindi a sospendere di conseguenza il rinnovo. «Nei quindici giorni dopo la presentazione del ricorso – ha continuato Magliani - la presidenza del Consiglio dei ministri è tenuta a convocare le parti, quindi compresa la parte dissenziente, a Palazzo Chigi per tentare di trovare un accordo».



Magliani non ha dubbi: il Sindaco arriverà preparato a quell’incontro. «Quindi – ha sottolineato – avremo modo di tutelare le ragioni della popolazione di Civitavecchia. Non è detto che si raggiunga questo accordo, perché la norma prevede un ulteriore evoluzione, altri step, però questa convocazione per giovedì ci lascia parzialmente soddisfatti. Proveremo a raggiungere un accordo sui punti controversi fra il solo comune di Civitavecchia e tutte le altre amministrazioni dello Stato che hanno espresso parere favorevole. Viene meno qualsiasi ragionamento su una presunta svendita a favore di qualcuno e basta leggere il tenore del ricorso per capire chiaramente la posizione del Comune». Per Magliani si tratta di un modus operandi procedurale «molto più efficace rispetto ad una mera opposizione di prescrizioni che probabilmente sarebbero state impugnate dal gestore e revocate da un’ordinanza cautelare del Tar nel giro di 20 giorni». Una scelta dell’amministrazione che, per l’assessore all’Ambiente, deve essere lasciata nelle condizioni di «prendersi le sue responsabilità. Per quanto riguarda il percorso seguito – ha concluso Magliani -  il Sindaco ha scelto la strada migliore».