CIVITAVECCHIA - La Corte d’Appello di Roma ha ribaltato la sentenza di primo grado per i quattro medici del San Filippo Neri accusati di omicidio colposo per la morte di Cristina Mencarelli. I neurochirurghi dell’ospedale capitolino, infatti, sono stati assolti con formula piena perché il fatto non sussiste, dopo essere stati condannati ad un anno e mezzo ad aprile di due anni fa dal Tribunale di Roma. Una sentenza di fatto definitiva, visto che il reato di omicidio colposo è ormai prescritto. La ragazzina, di soli 16 anni, venne sottoposta a dicembre 2010 ad un intervento chirurgico dopo che le venne diagnosticato un adenoma ipofisario alla testa, un tumore curabile senza difficoltà. Ma morì dopo 11 giorni, a seguito di gravi complicazioni. In sede di appello è stata disposta una superperizia i cui esiti, secondo quanto reso noto, hanno dimostrato che la causa del decesso della ragazza fosse da ascrivere a complicanze dell’intervento chirurgico, e non, come sostenuto dall’accusa, alla ‘‘mancata rilevazione del valore della natremia nel decorso post operatorio’’. Gli esiti di questo accertamento tecnico hanno portato al ribaltamento della sentenza di primo grado, con l’assoluzione dei medici imputati. «I medici - hanno commentato l’avvocato Micaela Chiriaco e la dottoressa Silvia Pitolli, difensori di due dei professionisti - possono essere riabilitati nel giusto decoro e professionalità, dopo aver sopportato per anni il peso di una condanna ingiusta».
Caso Mencarelli: la Corte d'Appello assolve i quattro medici del San Filippo Neri
5 marzo, 2019 • 08:00