di TONI MORETTI



CERVETERI - Giovedì scorso assemblea all’aperto tra i lavoratori della ASV e Camassa Ambiente, Elena Gubetti per l’amministrazione comunale, Franco Fanelli e Roberto Meroldi della Cgil Roma Lazio e Diego Nunzi responsabile di Civitavecchia in agitazione per l’emergenza provocata dal licenziamento improvviso da parte della ASV di tre lavoratori nonostante tutti coloro nella loro condizione erano oggetto di un tavolo di discussione tra le parti dove l’obiettivo finale era la loro stabilizzazione. Fanelli, venerdì, dove il chiarimento è rientrato sul tavolo convenzionale con la presenza delle parti, dichiara congiuntamente a Meroldi e Nunzi che i tre operai sono stati reintegrati. Che la Camassa, capolfila dell’Ati, si è resa disponibile a prendersi le sue responsabilità. I tre operai sono stati riassunti con il solito contratto a termine perchè la ASV mette in evidenza il fatto che essendo una azienda pubblica, per applicare un contratto pubblico deve fare determinati passaggi. Come mai allora, si chiedono i tre della Cgil non sono stati assunti col contratto che gli era dovuto al momento della firma del capitolato? Prevedere, come previsto solo quarantadue operatori fissi, è una cosa impossibile da gestire per il sovraccarico di lavoro che si riversa su di loro dal momento che occorrerebbero ben 72 unità. Questo  sarà oggetto di discussione tra le parti che continuerà periodicamente fino al raggiungimento dell’obiettivo. Stabilizzazione quindi e raggiungimento delle unità lavorative necessarie per l’epletamento di un servizio ottimale.