TARQUINIA – Recuperare la storia, rigenerare la città e riprogettare il futuro, partendo subito dalle piccole cose. Riportare la cultura in primo piano, cercare soldi per Tarquinia nell’unico obiettivo di restituirle  il posto sul trono, di primo piano, che merita. 



Concreto, sintetico ed anche un po’ emozionato. Alessandro Giulivi, dopo 12 anni, ha varcato questa mattina,  da candidato sindaco di Tarquinia sotto il segno della Lega,  la sede storica di via XX settembre da dove, all’epoca, lavorò prima di apprendere la sconfitta elettorale, per un pugno di voti, dopo cinque anni di governo. Da lì è voluto ripartire, mosso da un unico imperativo, quello che viene dal ‘’corazon’’, l’amore per Tarquinia, anche a discapito di tutto il resto, la famiglia in primis, per ricominciare a lavorare evitando di far morire  la città. “Un sindaco del fare, e meno del parlare”, ci tiene a sottolineare. Certamente più maturo e consapevole di 17 anni fa quando, giovanissimo imprenditore di successo, conquistò la poltrona più alta del palazzo comunale. L’obiettivo oggi è chiaro e perentorio: la vittoria al primo turno, perché – dice - “il ballottaggio è solo per gli inciuci”, e Giulivi certi passaggi li rifiuta in maniera categorica: “Basta con il vecchio modo di fare politica”. «Tarquinia non può rischiare di perdere questo treno, se lo farà avrò perso io, ma avrà perso tutta la città».



Porte aperte a tutti, invece, in questa fase di costruzione delle liste, senza alcun pregiudizio. Braccia aperte a tutti coloro, cioè, «che vorranno lavorare per migliorare la città e che si vorranno riconoscere nel programma elettorale”.



Un programma che parte dai bisogni dei cittadini e che punta anche e soprattutto al rilancio del turismo, un settore che dovrà muoversi e crescere di pari passo con l’agricoltura, secondo la strada già indicata dal ministro Gian Marco Centinaio.

Al fianco di Giulivi, per ufficializzare la candidatura cercata sul finire del 2018, il senatore Umberto Fusco che ha ribadito l’importanza della città di Tarquinia come seconda città della Tuscia. Una città sulla quale la Lega vuole radicarsi.



Tanta gente presente dentro e fuori la sede, con diversi esponenti della Lega giunti da tutto il territorio: dalla vicina Civitavecchia in primis, con il candidato sindaco Enrico Zappacosta pronto ad ufficializzare, nei prossimi giorni, la sua discesa in campo, e  il coordinatore Alessandro D’Amico che ha ribadito “Ci muoveremo in tandem”.



Presenti anche i rappresentanti della Lega di Viterbo: dal vicesindaco Enrico Maria Contardo al coordinatore Andrea Micci. Non poteva mancare, tra gli altri, anche una rappresentanza capitolina, con la presenza e poi anche l’intervento  deciso del consigliere regionale Fabrizio Santori. 

“La candidatura di Alessandro Giulivi è stata un’operazione bellissima – ha detto il senatore Fusco - Ci siamo incontrati quattro mesi fa e abbiamo cominciato a parlare. C’era già un’amicizia che ci legava dal 2010”. Il senatore non ha mancato di rivolgere un  affettuoso saluto alla ex amministrazione comunale, rivolgendo un abbraccio al sindaco Mencarini,  sfociato in un grande applauso. Poi ha dato due  importanti anticipazioni: il Ministero dell’Istruzione ha assegnato circa 650mila euro per le scuole di Tarquinia grazie ad un progetto presentato proprio dalla precedente amministrazione. Ma non solo: “In arrivo per Tarquinia – ha detto Fusco - 80mila euro per le spiagge sicure grazie a Matteo Salvini”. Il vicepremier verrà a Tarquinia, ha garantito il senatore che si è detto molto fiducioso del risultato elettorale. “Con questo entusiasmo e con questo programma noi vinceremo al primo turno. - ha detto - Il nostro obiettivo è quello di radicarci sui territori e Alessandro Giulivi è la persona giusta per portare la Lega a Tarquinia. Sono convinto che questo entusiasmo si trasformerà in numeri. I cittadini di Tarquinia sapranno scegliere; sanno leggere il programma e quello che noi diciamo nel programma sarà realizzato grazie all’attenzione dei vertici nazionali del partito e di governo su questo territorio”.



“Dobbiamo lavorare tutti insieme – ha scandito Giulivi - tutti i cittadini devono partecipare. Il nostro obiettivo è ricostruire un tessuto politico che oggi non c’è più. Dobbiamo ripartire da una riqualificazione urbana, storica e culturale della città Se non ripartiamo da queste cose, dalle piccole cose essenziali, Tarquinia morirà e noi non lo dobbiamo permettere. Quando Umberto mi chiese mesi fa di candidarmi, ho voluto pensarci un attimo, perché io so quello che significa fare il sindaco: il sacrificio del proprio tempo, a discapito di tutto e di tutti, della famiglia, dei figli, dei nipoti. Però l’amore per Tarquinia è troppo grande quindi questa è la ragione che mi ha portato a dire sì alla Lega, l’unico partito che ad oggi rispecchia il mio pensiero di cultura, di storia e di protezione per i nostri cittadini e per l’essere italiano. Quando parliamo di nazione, di bandiera, di civiltà, di onestà parliamo della Lega, che rappresenta  tutto questo. Saranno i cittadini a decidere a chi vogliono dare in mano le chiavi di questa città. Noi baseremo la nostra campagna elettorale sul programma: sulla ricostruzione e sulla rigenerazione. Vogliamo riportare Tarquinia nel suo posto. Tarquinia è una città aperta a tutte le persone di buona volontà che vogliono condividere questo programma”.

“Diciassette anni fa – ha ricordato Giulivi - non conoscevo la macchina amministrativa, la politica era lontana da me. Oggi ho una conoscenza diversa del Comune e dei cittadini e delle loro esigenze; dei loro problemi e di quello che dovremo fare per loro. Oggi mi sento molto più vicino ai cittadini rispetto a 17 anni fa”.  Nessuna preclusione o pregiudizio nei confronti di ex avversari politici, ha detto Giulivi: «Se oggi si riconoscono nel mio programma e vogliono condividerlo ben vengano». «Dobbiamo costruire una città abitabile a misura d’uomo - ha sottolineato Giulivi: pulita, curata, con aiuole. Quello che stanno facendo molte città del nord che sono amministrate dalla Lega. Dobbiamo ripartire dal decoro urbano che è il biglietto da visita per i turisti. La promozione più grande è quella di chi viene a Tarquinia per la prima volta e ne apprezza le bellezze e la vivibilità.  Quella è vera pubblicità per il territorio. Quindi ripartire dalle cose più piccole, pensando di rilanciare il turismo. La stessa agricoltura è un settore che può vivere solo se c’è turismo». 

In programma certamente la ripresa anche di progetti rimasti nel cassetto: dal completamento del ripascimento delle Saline: «Il Progetto life, con ben 17 milioni di euro di fondi europei è stato fatto da me e il secondo passo sarebbe stato proprio il famoso ripascimento delle Saline», ha ricordato Giulivi- e da lì ripartiremo».  Obiettivo anche il centro commerciale naturale ,con la chiusura del centro storico ma solo dopo aver creato parcheggi e rilanciato il commercio. «Il centro storico deve essere vivo. Dobbiamo ricreare quel tessuto capace di incentivare i commercianti, gli artigiani, e i negozi a Tarquinia e il Comune si metterà vicino a loro per cercare con tutte le possibilità che ha di fargli spendere il meno possibile per farli ritornare nel centro storico».«Il tarquiniese quando esce di casa si deve sentire orgoglioso. - ha aggiunto il candidato sindaco - Nel tempo libero i cittadini si devono sentire in vacanza: quindi  vogliamo prevedere ciclovie, percorsi turistici e naturalistici. Vogliamo creare un tessuto urbano fattibile e fruibile a tutti i cittadini. L’importante è partire dalle piccole cose». Non manca la tutela dell’ambiente: «Altra cosa importante è mantenere il mare pulito - ha sottolineato Giulivi - quindi far funzionare i depuratori è una priorità. Una delle prime cose che farò  da sindaco se sarò eletto - ha detto - è quella di fare causa ai comuni che scaricano non in tabella sul fiume Marta. Perchè stanno creando un danno economico e di salute. Il mare pulito permetterà subito un ritorno dei turisti».

«In bocca al lupo ad Alessandro per questa avventura - ha detto D’Amico - A Tarquinia vedo grande entusiasmo così come a Civitavecchia che ben presto partirà. Faremo le nostre battaglie fianco a fianco. Oltre i simboli ci sono le persone e unità di intenti nelle cose. Quindi non è impossibile una vittoria al primo turno. Non è un’utopia. I sondaggi lasciano il tempo che trovano. Lo abbiamo visto recentemente. Alle politiche e in Sardegna. Il 26 maggio vedremo i veri dati».



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