di MATTEO MARINARO


SANTA MARINELLA  - Il Museo Civico di Santa Marinella “Museo del Mare e della Navigazione Antica” dopo aver ottenuto per ben due anni di seguito il prestigioso Marchio di Qualità conferito dalla Regione Lazio, si presenta con i risultati delle proprie ricerche al mondo scientifico italiano. Il museo, oltre alle importanti collaborazioni in essere con la Sezione Tecnica per l’Archeologia Subacquea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con la Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale sta ora stringendo i rapporti con le Università della Sapienza e di Torvergata a Roma e con l’Università della Tuscia di Viterbo, sia in relazione alle ricerche subacquee, sia per quanto riguarda gli importanti scavi archeologici in corso nel Castello di Santa Severa. Ben tre tesi di laurea sono state già assegnate a studenti che contribuiranno con i loro lavori a ricostruire la storia medievale del borgo castellano e dei suoi abitanti tra il VI e il XIV secolo. Una tesi, espressamente dedicata alle attività museali e alle ricadute culturali ed economiche sul territorio, è già stata discussa con successo presso l’Università di Roma Tre. Nei giorni scorsi il direttore del museo, Dott. Flavio Enei è stato invitato a presentare le attività scientifiche e didattiche che da tempo conduce al I° Congresso Nazionale di Archeologia Navale svoltosi nella prestigiosa sede del Museo Navale di Cesenatico. Il museo e le scoperte inerenti “Pyrgi Sommersa” sono state illustrate ad una folta platea di studiosi e specialisti italiani e stranieri intervenuti all’importante appuntamento scientifico. In particolare, di grande interesse sono risultate le straordinarie ricostruzioni di macchine idrauliche antiche applicate alla navigazione, riproposte in scala al vero e funzionanti dal Centro Studi Marittimi del museo coordinato dal “Faber Navalis” Mario Palmieri. Si tratta di pezzi unici nel panorama scientifico internazionale che fanno del museo del Comune di Santa Marinella un laboratorio di archeologia sperimentale senza dubbio all’avanguardia in Italia e in Europa. Nei mesi scorsi già alcuni gruppi di studenti di archeologia subacquea e navale delle università di Roma Tre, di Sassari e di Trapani hanno visitato il museo con i loro professori per approfondire la conoscenza delle tecnologie antiche applicate alla navigazione e per entrare in contato diretto con diversi aspetti della “Vita antica sul mare e per il mare”. Oltre che al Convegno di Cesenatico le attività scientifiche e didattiche del museo sono state presentate anche al convegno dedicato alla navigazione antica nel Mediterraneo svoltosi in Sardegna, a Porto Torres e nell’Isola dell’Asinara, organizzato dall’Università e dalla Soprintendenza Archeologica di Sassari. In questo caso il museo di Santa Marinella, grazie alle sue specializzazioni, è stato invitato a partecipare ad un importante progetto scientifico di livello europeo, finalizzato alla ricostruzione in scala al vero di una nave oneraria romana del I secolo a.C. destinata a navigare lungo le coste della Regione Sardegna.
Il Direttore Enei, soddisfatto ma sempre con i piedi per terra, conferma che la Città di Santa Marinella sta finalmente trovando una visibilità culturale internazionale proprio grazie a queste attività di ricerca e di grande divulgazione scientifica. In un futuro non troppo lontano Santa Marinella potrebbe svolgere in Italia ed in Europa un ruolo di primo piano nel settore dell’archeologia navale, subacquea e marittima: “Sono molto interessanti i rapporti che si stanno consolidando con alcune importanti istituzioni di altri paesi tra i quali la Francia e la Finlandia che con l’Università di Aix e con la Città della Scienza di Helsinki si stanno interessando molto alle nostre ricostruzioni sperimentali ed alle attività di ricerca scientifica che da anni conduciamo sul territorio”. Ben due conferenze sono state effettuate presso l’Università degli Studi e la Città della Scienza di Helsinki per illustrare “Gli Etruschi e i Fenici sul mare” e la “Navigazione Antica nel Mare Mediterraneo”. Studenti finlandesi potrebbero partecipare già il prossimo anno alle ricerche in corso su Pyrgi sommersa contribuendo con la loro venuta in Italia ad arricchire la squadra dei ricercatori del Centro Studi del museo civico ad oggi costituita dagli archeologi subacquei Mauro e Stefano Giorgi, Giuseppe Fort, Giuseppe Ricci, Marco Fatucci tutti in forza al Settore Sub del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite insieme a Simona Vagelli, Enrico e Massimo Balsani.