PIETROCIVITAVECCHIA - «Alla fine degli anni ‘80 nella città si era aperto, così come accadeva periodicamente da svariati anni, l’ennesimo dibattito sulla opportunità di chiedere con forza ai livelli istituzionali superiori la istituzione di una nuova Provincia, che vedesse Civitavecchia come protagonista di un territorio troppe volte mortificato dalla vicinanza con la capitale». Lo ricorda il presidente del comitato comunale Udc di Civitavecchia, Pietro Messina, spiegando che «tra le varie ipotesi una in particolare sembrava avere un suo fascino ed anche ragioni storiche, culturali ed economiche di un certo rilievo: mi riferisco – spiega - a quella che veniva chiamata “Provincia dell’Etruria Meridionale” od anche “della Tuscia”». «All’epoca furono organizzati convegni, incontri politici pubblici e privati – afferma Messina - persino campagne elettorali di vari partiti e candidati a tutti i livelli, basate sull’impegno a portare avanti il progetto di “sganciamento” dalla influenza romana. È pertanto, con vero interesse (ma con altrettanto prudente scetticismo) – spiega l’avvocato - che ho appreso dalla stampa che un sempre più nutrito gruppo di amministratori locali stanno cercando di costruire un percorso istituzionale teso a mettere insieme le proprie energie per progettare lo sviluppo economico di un vasto territorio che si estende oltre i confini della nostra regione». «Personalmente ho sempre sostenuto che Civitavecchia non avrebbe nulla da guadagnare dall’ingresso nell’area metropolitana di Roma – prosegue Pietro Messina - e le recenti polemiche sulla individuazione di un sito per lo smaltimento dei rifiuti della capitale confermano il totale disinteresse dei politici “romani” per il bene del nostro territorio; pertanto – sostiene - occorre guardare con favore ogni iniziativa diretta a creare i presupposti di un autonomo progetto di crescita economica svincolato da quello che sarà il definitivo assetto istituzionale di Roma, destinata ad assumere molto probabilmente il ruolo di “città-regione” con lo svuotamento di ogni funzione progettuale e gestionale dei vari “municipi” che vivranno, come satelliti, di mera luce riflessa, raccogliendo le briciole delle sempre più ampie risorse che già da oggi vengono destinate (anche giustamente) alla città eterna». Auspica quindi che non si tratti dell’ennesimo “spot pubblicitario”, ma che tutti gli amministratori interessati a quel progetto assumano comportamenti e decisioni che favoriscano nel concreto la realizzazione delle aspirazioni dei cittadini che si sentono fortemente penalizzati da una collocazione territoriale che definisce «assolutamente marginale rispetto ad interessi prevalenti». Sul progetto chiama in causa Moscherini, affermando che l’Udc sarebbe pronta a dare il proprio sostegno a tutti i livelli.