CIVITAVECCHIA - Sono 62 gli ospiti tunisini del Centro “De Carolis” di Civitavecchia che hanno lasciato questa mattina la struttura a bordo di pullman. Il trasferimento è stato organizzato dalla Protezione Civile che sta curando questa ulteriore fase di accoglienza. I 62 ospiti nel pomeriggio di oggi hanno raggiunto la loro nuova destinazione, individuata dalla Protezione Civile d’intesa con la Regione Piemonte. In questa fase, il Sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini traccia un primo bilancio dell’intera operazione. «L’attività condotta in queste due settimane - riferisce - è la chiara dimostrazione di come la macchina sicurezza messa in campo dalla Questura sia un esempio di efficienza e organizzazione caratterizzata da grande umanità».
È opportuno evidenziare come nell’organizzazione e gestione dell’emergenza - con tutti i pericolo di ordine e sicurezza pubblica connessi - un posto di primo piano spetti alle forze di polizia, che oltre ad assicurare l’attività ordinaria in città, sono stati chiamati a fronteggiare questa nuova realtà, lavorando in silenzio e alacremente per il successo dell’operazione umanitaria. L’attività del Commissariato diretto da Giovanni Lucchesi, che è sostenuta senza remore ed in piena sinergia con i militari della Compagnia Carabinieri agli ordini del capitano Lorenzo Ceccarelli, è indirizzata su più fronti, abbracciando sia la vigilanza esterna del centro e in città, sia l’ambito portuale per le operazioni di smistamento e di scorta degli immigrati giunti a bordo di navi. Gli uomini dei Commissariato e i rinforzi diretti da funzionari inviati dal Questore Francesco Tagliente, si sono preoccupati di organizzare e gestire rispettivamente la sicurezza esterna ed interna del centro, segnalando agli organi competenti i lavori più urgenti ed approntando idonei locali ai fini del foto-segnalamento e dell’identificazione degli immigrati. In proposito sono scesi in campo gli esperti dell’ufficio Immigrazione della Questura, diretto da Maurizio Improta, che oltre alle attività di rito hanno svolto un’intensa opera di mediazione con gli immigrati, smussando le tensioni interne e tentando di assolvere alle diverse esigenze rappresentate dagli ospiti. Rilevante il turnover sulla sicurezza interna: il dottor Mario Viola ha preso il posto del dottor Fabrizio calzoni, avviando una collaborazione attiva con la Croce Rossa nelle diverse fasi di gestione del centro.