"Dalla Royal Family non trapelano informazioni sulla salute di re Carlo III, figurarsi dai nostri colleghi urologi della London Clinic. Tuttavia, dopo l'intervento per l'ipertrofia prostatica benigna a cui il sovrano è stato sottoposto, possiamo ipotizzare che abbiano trovato un tumore alla prostata, alla vescica o al polmone. Sono infatti questi gli organi sospetti, ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi". Lo spiega all'Adnkronos Salute Vincenzo Mirone, responsabile Ufficio Comunicazione della Società italiana di urologia (Siu), intervenendo sul nuovo capitolo che si sta aprendo per re Carlo dopo l'avvio di un trattamento contro il cancro che gli è stato diagnosticato in seguito all'intervento alla prostata della settimana scorsa.

"Quando eseguiamo un intervento per l'ipertrofia della prostata - sottolinea Mirone - facciamo poi analizzare i tessuti oggetto della resezione dall'anatomopatologo". L'esame istologico della prostata asportata "a volte può evidenziare la presenza di cellule tumorali - aggiunge Giuseppe Carrieri, presidente degli urologi italiani - della cui conoscenza prima non sapevamo nulla. Quanto è successo ai colleghi della London Clinic è accaduto a tutti gli urologi, ovvero scoprire un tumore dopo un banale intervento alla prostata. Nella pratica urologica è comune anche se, fortunatamente, i casi sono in diminuzione".

E se per Carrieri "il tumore di re Carlo III molto probabilmente interessa la prostata", nonostante da Buckingham Palace escludano che il tumore interessi questo organo, Mirone azzarda altre ipotesi: "Oltre alla prostata, i miei sospetti vanno anche su vescica e polmone, sebbene l'organo più vicino alla prostata sia l'intestino, in particolare il colon retto. Nessuna idea personale, ma solo le ipotesi più plausibili", conclude. di Francesca Filippi