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Non si fa che parlare, in questi giorni, della nuova pista ciclabile in corso di realizzazione a Viterbo, che ha avuto il primo riscontro in via Alessandro Volta fino all’incrocio con il curvone direzione Ipercoop e ripresa fino ad angolo con via Galvani. Le critiche riguardano principalmente il restringimento della carreggiata di via Volta, su cui insistono ben due scuole, l’omonimo istituto elementare e l’Itis Leonardo Da Vinci, la presunta minore possibilità di passaggio (e sicurezza?) dei pedoni e la discontinuità della stessa pista ciclabile. La sindaca Chiara Frontini annunciò, lo scorso 13 luglio su facebook, come suo solito, l’inizio dei lavori di asfaltatura di via Volta: «L’intervento rientra nei progetti Pnrr coordinati dall’assessorato alla Qualità degli Spazi Urbani di Emanuele Aronne e prevede la realizzazione di una pista ciclabile, primo tratto di un totale di oltre 30 chilometri cittadini di ciclovie. È un importante passo avanti per migliorare l'infrastruttura per la mobilità sostenibile nella nostra città. Nelle sezioni stradali in cui è previsto l'uso promiscuo di automobili e biciclette, l'asfaltatura riguarderà tutta la larghezza della strada. Il restante tratto del viadotto sarà terminato con i lavori di asfaltatura previsti nell’appalto da 5 milioni, bandito il 23 giugno». Da qui si possono prendere i punti chiave del progetto pista ciclabile: 30 chilometri finali, coincidenza su vari punti della viabilità promiscua auto-biciclette con asfaltatura unica e limite di 30 km/h di legge, obiettivo finale di città-green. «Mi piacerebbe capire perché in zona Pilastro via Alessandro Volta - dice Serena Leoni sul social facebook Viterbo Civica - sono stati spesi soldi per fare 50 metri di pista ciclabile estremamente inutile e alquanto ingombrante, ma non si è pensato di sistemare invece i marciapiedi sempre sulla stessa via e su viale Bruno Buozzi. Impraticabili in ogni senso, inesistenti per chi li usa con i passeggini. Siamo ridotti a camminare sulla strada dove scorrono le macchine». A questa e ad altre critiche dello stesso tenore risponde l’assessore Aronne, che ci contattato personalmente per fare chiarezza. «Chi parla di pista ciclabile di poche centinaia di metri o non conosce il progetto e parla a vanvera – dice Aronne – perché è pubblico che alla fine, entro due anni, saranno 30 chilometri che arriveranno fino al Bullicame». Quindi prima risposta: la pista ciclabile andrà avanti e non sarà a “pezzetti” come intuito da tanti. Con un’ulteriore precisazione. «Ogni 10 del mese – continua l’assessore all’Urbanistica – siamo obbligati a rendicontare sull’avanzamento dei lavori del Pnrr ed a compiere le opere concordate». Tradotto: o si inizia o salta tutto il progetto e «sui tempi e gli avanzamenti dei lavori siamo tra i primi Comuni in Italia».
Sui dettagli Aronne è altrettanto chiaro. «Le piste ciclabili sono tre – continua – ed a breve partirà il programma di asfaltature da 2,6 milioni di euro sulle vie più disastrate di Viterbo stanziati dalla giunta Frontini. Abbiamo cambiato il progetto esecutivo di Arena, che parla dei fondi stanziati da li, perché ci siamo dovuti conformare al nuovo Codice degli appalti». L’assessore chiarisce anche che la legge prevede che «nelle strade in cui non è possibile dedicare una corsia indipendente per la pista ciclabile è prevista la ‘zona 30’, la possibilità di percorrenza promiscua di auto e biciclette con il limite di velocità a 30 km all’ora». Le polemiche politiche? «Noi pensiamo solo ai fatti – conclude Aronne -. Da poco c’è la strada per il Bagnaccio, ad esempio, che è zona agricola e non F6 e su questo stiamo lavorando realmente per riaprire la struttura termale. Tutto il resto sono solo chiacchiere. Così come per le vie disastrate dell’Ellera, nel periodi di gestione Arena, dopo i lavori per la fibra: siamo stati noi, ora, a prevedere che la ditta che rompe l’asfalto per i lavori debba anche provvedere al ripristino».
Le considerazioni di Aronne sono già una risposta all’altra critica, quella del raggio ridotto in curva dell’inizio del primo tratto di pista ciclabile che, via via, prenderà forma e, secondo il progetto e le parole dell’assessore, non sarà “a pezzetti”. Staremo a vedere.
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