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CERVETERI – Un milione extra da utilizzare sul lungomare etrusco. Il Comune ringrazia la Regione che nell’ambito della “Blue Economy” ha riservato dei finanziamenti alle località costiere per operazioni di restyling. Stessa cifra per altro destinata a Ladispoli. «È una notizia importante direi – interviene Elena Gubetti, sindaca di Cerveteri - la nostra città ha ottenuto un contributo economico di un milione di euro dalla Pisana, a cui aggiungeremo un ulteriore milione come ente comunale. Tutto verrà utilizzato per la riqualificazione completa dei marciapiedi e dei percorsi pedonali, abbattendo le barriere architettoniche, come previsto dal piano specifico. Gli interventi riguarderanno viale Mediterraneo, viale Adriatico e lungomare dei Navigatori Etruschi. Campo di Mare non sarà più il simbolo dell’abbandono, ma quello della rinascita». Cerveteri avrà l’occasione di impiegare queste risorse per ulteriori arredi: rastrelliere per le bici, installazione del wifi e altre migliorie chieste da tempo dalla popolazione locale. Tra le principali misure anche quelle sugli arenili per renderli più accessibili, garantendo pure la sicurezza dei bagnanti e adottando iniziative di disinquinamento biologico e riduzione delle plastiche. ll tasto dolente di questo periodo è la questione di piazza Prima Rosa, i cui lavori procedono a passo di lumaca. Il primo cittadino ha effettuato l’ennesimo sopralluogo. «Tutti i giorni mi reco sul posto – ci tiene a precisare Gubetti - per verificare l’andamento dei lavori di riqualificazione. Purtroppo, sin dall’inizio, il cantiere ha riscontrato numerose criticità. La principale riguarda la condotta inadempiente della ditta appaltatrice, che non sta rispettando gli impegni. Una situazione complessa, soprattutto d’estate, che affrontiamo con la Città Metropolitana di Roma Capitale, titolare dell’intervento finanziato». Poi le scuse rivolte agli abitanti. «Ai cittadini di piazza Prima Rosa va tutta la mia vicinanza e solidarietà – conclude - ma soprattutto il mio impegno concreto a superare questa fase difficile. Per anni questo luogo è stato simbolo dell’abbandono ma dopo oltre mezzo secolo il Comune è finalmente proprietario dell’intera frazione, il che ci consente di ottenere finanziamenti e realizzare interventi strutturali e visibili».
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