CERVETERI – Pochi giorni di pioggia a gennaio, poi di nuovo siccità. Un fenomeno ormai che continua a preoccupare nel Lazio, soprattutto a Cerveteri, una delle località dove ha piovuto meno in Italia. A lanciare nuovamente l’allarme è Anbi Lazio, l’Associazione dei Consorzi di Bonifica ed irrigazione regionale che commenta, con estrema preoccupazione, i dati settimanalmente diffusi dall'Osservatorio dell’Anbi nazionale. A causa di un cambiamento climatico ormai evidente, per gli esperti l’unica soluzione sarebbe quella di realizzare nuove infrastrutture e rendere più efficienti quelle che ci sono per trattenere l'acqua di eventi meteo sempre più rari. «Purtroppo la crisi idrica mette paura – commenta Sonia Ricci, presidente di Anbi Lazio - e in molte zone del territorio l’irrigazione dovrebbe prendere il via da aprile. A soffrire di più è l’area romana. Il Consorzio di Bonifica Litorale Nord di Roma, che assicura l’irrigazione dei campi nella zona della piana di Tarquinia così come in quella di Fiumicino e Maccarese passando per aree agricole importanti come quella di Cerveteri, ha già provveduto ad avviare tutte le procedure per garantire l’acqua sin dalle prossime ore in questo territorio bacino». Ecco perché arrivano richiesta di irrigazione in anticipo. Le colture delle carote, ad esempio, hanno necessità, più di altre, della risorsa irrigua. «I nostri impianti – spiega il residente del Consorzio, Niccolò Sacchetti - hanno garantito l’irrigazione sino praticamente a tutto dicembre con così poco tempo anche le ordinarie manutenzioni obbligano a tempistiche da record. Una crisi idrica ormai consolidata non può risolversi con qualche precipitazione. Occorrono programmazioni ed azioni strutturate per recuperare il grave deficit ad iniziare dall’acqua che arriva con le piogge che già è scarsa e che viene recuperata solo nella misura dell11%». Si parla di un nuovo piano «per una valida risposta e aprire una nuova era basata sulla prevenzione e non più solo sull’emergenza».

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