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CIVITAVECCHIA – Dubbi e perplessità all’indomani dell’approvazione, in consiglio comunale, della delibera illustrata dal vicesindaco Manuel Magliani relativa alla dichiarazione di fattibilità e pubblico interesse, con l’individuazione del promotore dell’opera, del project financing “Realizzazione nuovo ampliamento cimitero di via Braccianese Claudia”.
Un progetto atteso e che andrebbe a garantire una importante risposta all’emergenza loculi con cui Civitavecchia convive ormai da troppi anni. Aspetto questo chiaro a tutti.
Se però, come dichiarato dallo sindaco Tedesco durante il Consiglio, c’è in piedi un procedimento per vagliare la posizione di un dirigente comunale che sarebbe coinvolto in un procedimento penale al tribunale di Ancona - tra l’altro Rup proprio del project sul cimitero - tanto che sono state ritirate dalla seduta di quel consiglio due delibere a firma del dirigente, ci si chiede come mai questa invece sia stata portata avanti. Non c’erano scadenze imminenti, come sottolineato ad esempio dal capogruppo dem Marco Piendibene che aveva chiesto più tempo per analizzare gli atti. Eppure la maggioranza ha deciso di andare avanti, anche perché, come ricordato dall’assessore Magliani, «si tratta di un progetto importante per la realizzazione di circa 3000 loculi, oltre ad una cappella e la sistemazione di verde e vialetti, che ha già atteso troppo tempo».
C’è infatti un altro aspetto da non sottovalutare, e cioè il procedimento amministrativo portato avanti da un’Ati composta da ditte locali che aveva presentato una proposta da circa 10 milioni di euro e che si è vista dichiarata “improcedibile” la propria richiesta - la scorsa estate a firma del dirigente in persona - e procedibile invece quella della società di Chieti che sarebbe stata scelta dal Comune, dopo il passaggio da un Rup all’altro.
Da qui il ricorso al Tar del Lazio contro la decisione del Pincio - firmata appunto dal dirigente in questione - con l’Ati pronta ora ad andare in Appello, dopo la pronuncia negativa da parte dei giudici amministrativi.
A quanto pare il progetto da 10 milioni di euro da parte delle imprese locali - il doppio a quanto pare rispetto a quello di cui si è discusso poi in consiglio comunale la scorsa settimana - contava oltre 4000 loculi, circa 420 ossari, 180 nuove cappelle gentilizie, una settantina di nuove cripte, una cappella per funzioni religiose, un monumento laico, un’area verde destinata alle urne biologiche. Il tutto, anche in questo caso, accompagnato da un’opera di manutenzione della struttura di via Braccianese Claudia, e con una royalty del 3% a favore del Comune sui ricavi, maggiore rispetto all’altro progetto. Una vicenda che prosegue quindi il suo iter giudiziario, con l’Appello al Consiglio di Stato, ma che potrebbe subire un’ulteriore frenata anche alla luce delle verifiche che sta portando avanti il Pincio sul responsabile unico del procedimento del project financing.
Dirigente che, ieri mattina, ha deciso di protocollare le proprie dimissioni da dirigente del servizio. Resta di fatto ancora funzionario del Pincio ma, a questo punto, si attendono eventuali decisioni in merito da parte dell’amministrazione.
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