Roma, 10 giu. (Adnkronos) - Il rapimento, cento anni or sono, del deputato socialista Giacomo Matteotti, a cui fece seguito la sua crudele, barbara, uccisione, fu un attacco al Parlamento e alla libertà di tutti gli italiani e rappresentò uno spartiacque della storia nazionale. La violenza che, da subito, aveva caratterizzato le azioni del movimento fascista, dopo le aggressioni ai lavoratori organizzati nei sindacati e nelle cooperative, contro le Istituzioni, dai Comuni si rivolse al Parlamento. Quellassassinio politico assunse una peculiare portata storica e simbolica. Lo Stato veniva asservito a un partito armato che si faceva regime, con la complicità della Monarchia". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che alle 10.30 deporrà una corona presso la stele che ricorda il sacrificio del deputato socialista. "Giacomo Matteotti, segretario del Partito socialista unitario, impegnato comera per il riscatto dei ceti più poveri, apparteneva al gruppo di coloro che sapevano come le libertà dello Stato liberale dovevano sapersi tradurre in effettivi diritti per tutti gli italiani. Il suo antifascismo -ricorda il Capo dello Stato- poggiava su questa visione, opponendosi alle violenze esercitate contro i lavoratori dalle azioni squadriste. Manifestazione di un impegno che avrebbe trovato poi eco nella lotta di Liberazione e nella scelta repubblicana da parte del popolo italiano".