Palermo, 31 ott. (Adnkronos) - "L'Italia è al centro di un sistema criminale che viene raccontato poco e male. Ventisei magistrati hanno perso la vita. Io sono figlio di un magistrato. Non è accettabile che non si prosegua nella ricerca della verità, dopo tutti questi anni di lavoro interminabile di processi. Magistrati che si sono spesi per anni a cercare di descrivere questo sistema. E' dagli anni '60 che noi abbiamo prove di connivenza di neofascisti e criminalità organizzata". Così Sergio Amato, figlio del magistrato Mario Amato ucciso a Roma il 23 giugno 1980, intervenendo alla conferenza stampa 'Vogliamo tutta la verità sulle stragi' al Senato. "Volete farci credere che come i Nar erano 'spontaneisti' anche i corleonesi sono 'spontaneisti'? No. Nel 1990 avevo 18 anni e mai avrei pensato di potere vedere magistrati saltare per aria", dice. Poi aggiunge: "Noi familiari non possiamo accettare che un detenuto possa avere agevolazioni, grazie a un suo correo. Non so qual è stato il problema, forse la Sorveglianza, ma è una cosa impossibile da accettare - dice Sergio Amato - Per tanti anni i familiari di Amato, ma anche i familiari della strage di Bologna hanno combattuto contro la vulgata e la difesa dei cosiddetti Nar che si sono sempre definiti 'spontaneisti'. Noi familiari non ci abbiamo mai creduto, ma abbiamo dovuto combattere nei processi e nella opinione pubblica. C'è sempre quel punto interrogativo: Oggi siamo stufi di pensare che ancora oggi il popolo italiano possano essere che i Nar fossero degli spontaneisti. Mio padre fu ucciso il 23 giugno, e dieci giorni prima parlava di Ordine nuovo che si stava riorganizzando, dicendo che i Nar erano ragazzini che venivano armati".