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Sant’Andrea passerà anche all’Emporio solidale I Care e al reparto di pediatria all’ospedale di Belcolle, «perché insieme ai nostri maestri pasticceri volevamo che anche i bambini in situazione di difficoltà potessero trovare, al loro risveglio, il pesce di cioccolata nel piattino sul davanzale della finestra».
E ce ne saranno per tutti: «Ne abbiamo consegnati oltre 200», spiega il segretario della Cna di Viterbo e Civitavecchia, Attilio Lupidi. «Anche quest’anno, grazie alla Cna, potremo distribuirli alle famiglie che assistiamo», commenta il presidente di Viterbo con Amore, Domenico Arruzzolo. A donarli, insieme alla Cna, sono state Pasticceria Primavera (via Vico Squarano 81, Viterbo), Pasticceria Garibaldi (via Garibaldi 24, Viterbo), Pasticceria Alba (via Garbini 100, Viterbo) e Pasticceria Cioccolateria Santori (piazza Garibaldi snc, Castiglione in Teverina). A nome di tutti loro, a consegnare all’emporio i pesci di cioccolata – fondente e al latte, per accontentare tutti i gusti – insieme a Lupidi c’erano Luca Fanelli, responsabile di Cna Agroalimentare di Viterbo e Civitavecchia, e Fabio Capponi della Pasticceria Cioccolateria Santori. Mentre a portarli a Belcolle ha pensato Ermanno Fiorentini della Pasticceria Alba.
«Il nostro è un piccolo gesto – dice Lupidi – ma volevamo comunque fare la nostra parte. E poi ci tenevamo a rinnovare l’impegno nei confronti dell’Emporio solidale I Care, che porta avanti un’opera veramente meritoria, aiutando in maniera tangibile tante famiglie». Arruzzolo ha illustrato le attività dell’emporio, che conta sull’aiuto di 48 volontari fissi e 10 saltuari. «Siamo partiti nel 2018 con 30 famiglie che venivano qui a fare la spesa: oggi sono 270, circa 750 persone». L’assistenza continua per un anno, «perché nel frattempo altri bussano alla nostra porta». Poi, in caso di necessità, successivamente possono rientrare. A queste viene fornita una tessera caricata con dei punti, che variano a seconda di diversi fattori e vengono utilizzati come moneta per la spesa. Oltre a questo, ci sono tante altre attività come musica, sport, doposcuola, fino ai kit scolastici e ai giocattoli. «Uscire dalla povertà è difficile – continua Arruzzolo – e a pagare il prezzo più alto sono proprio i bambini». «E noi, se saremo riusciti a regalargli anche solo un momento di serenità e un sorriso – conclude Lupidi – saremo più che soddisfatti».
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