CAPRAROLA – «L’ordinanza provinciale che ha dell’incredibile: “Lavorare insieme per tutelare il bene comune e salvaguardare la sicurezza stradale”. Con questa frase la nostra virtuosa amministrazione, ci invita a provvedere al taglio della vegetazione che fuoriesce dai terreni confinanti con le strade provinciali: mi sembra giusto, mica possono fare tutto loro. La collaborazione tra cittadini, aziende e istituzioni è sempre auspicabile e ben accetta. Peccato che non ce l’hanno detto trent’anni fa, in coincidenza del pensionamento degli ultimi stradini. Se lo avessimo saputo in tempo sarebbe stato possibile, per ogni proprietario frontista, mantenere pulito con uno sforzo minimo». A dirlo, senza mezzi termini, è Fernando Monfeli, presidente dell’associazione spontanea di tutela agricola, che aggiunge: «Adesso dopo trent’anni di abbandono totale, ci sono da tagliare piante enormi, ci sono macchioni che mettono in difficoltà attrezzature professionali e vorrei vedere se c’è qualcuno in grado di portare a termine un lavoro di pulizia come quello che c’è da fare. Secondo me nella stragrande maggioranza dei casi non è possibile. Arrivati a questo punto il lavoro da fare è diventato esageratamente gravoso anche perché dovrà necessariamente interferire con il traffico stradale, perché i costi da sostenere sono difficilmente quantificabili e soprattutto perché i frontisti dovranno assumersi una grande responsabilità nei confronti della collettività».

«Adesso vorrei fare delle considerazioni sulla situazione della nostra rete viaria - afferma Monfeli -. Il manto stradale di quasi tutte le strade provinciali è un campo minato, i limiti provvisori a 30 chilometri orari ormai sono la norma su quasi tutte le strade della provincia, una soluzione molto comoda per lasciare le strade dissestate e sollevare le istituzioni dalle proprie responsabilità. E fortunatamente ci sono state le elezioni regionali il mese scorso e qualche tratto stradale è stato rimesso a posto. Sappiamo tutti che se un povero disgraziato costretto a percorrere le nostre strade non vuole distruggere la propria macchina è costretto a fare lo slalom in mezzo alle buche. Quanti di noi hanno rotto gomme o cerchi perché non sempre si riesce ad evitare le buche? Quanti di noi si sono trovati a scegliere se prendere una buca in pieno o fare un frontale con il mezzo che percorre la stessa strada a senso contrario?. Non tutto però va male sulle nostre strade, ad esempio, i rilevatori elettronici della velocità, che controllano anche se il nostro mezzo è revisionato, quelli funzionano bene, sono in aumento, anche perché portano tanti soldi nelle casse comunali. È chiaro che per circolare su strada, dobbiamo stare in regola, le strade però, possono pure cadere a pezzi! È più facile adattare le regole che mettere a posto le strade. Pertanto, se percorrendo le strade della provincia rompi una gomma o un cerchio sono affari tuoi, dovevi andare piano! Se spacchi lo specchio retrovisore del tuo autocarro contro un ramo che invade la sede stradale la colpa è tua, potevi andare più piano! Se sbandi su una strada allagata perché le cunette non ci sono più la colpa è tua potevi andare pianissimo! La provincia con solerzia ha segnalato che la strada è dissestata, ha imposto i limiti a 30km/h, sicuramente hanno cose più importanti da fare. A conclusione di questo articolo chiaramente ironico - conclude Monfei - voglio fare una domanda nella speranza che qualcuno mi sappia rispondere: esiste ancora la Provincia e quale è il suo ruolo?».

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