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CIVITAVECCHIA – «Egregio delegato, le scrivo per quanto riguarda la nuova sosta oraria in via Traiana.
Alcune premesse: non entro nel merito di via Massimo D’Azeglio in quanto rispetto la logica delle competenze e delle responsabilità, per cui non essendo un urbanista preferisco tacere. Premetto che non ho riferimenti partitici, né vincoli di qualsiasi tipo.
Intervengo avendo parlato con dei commercianti e conoscendo la situazione commerciale della via. Mi scuserà ma non riesco a comprendere perché in questa città si discuta e si concerta con tutti, oltretutto con ottimi risultati, (vedi accordo per il Palagalli) e non si può perdere un po’ di tempo per comprendere esigenze di residenti (in primis) e di commercianti. L’assessore al commercio, forse per esperienze negative in passato, per la ristrutturazione del mercato sta ascoltando a tambur battente e giustamente le varie categorie del mercato, per la ristrutturazione. Prima di arrivare a proteste, petizioni, non sarebbe stato più semplice ascoltar chi vive giornalmente nella via e chi ci lavora?
Spero che la sua non sia presunzione, spesso presente tra i politici; però deve comprendere che alcune decisioni prese dalla politica intervengono bruscamente nella vita e nel lavoro delle persone. Ascolti almeno le associazioni di categoria, purtroppo silenti, ma che almeno dovrebbero avere il polso della situazione. Se comunque avrà fatto un giro con vigili e tecnici, si sarà accorto che via Traiana, via centrale e vicina al mercato, oltre che un pessimo stato e un po’ degradata, ha chiari accenni di desertificazione commerciale. Per questo sarebbe stato utile concertare alcune decisioni».
Tullio Nunzi