La Fondazione Carivit dona 118 biglietti sospesi per la stagione del Teatro Unione a giovani e famiglie in condizioni di fragilità. La consegna da parte del presidente Luigi Pasqualetti è avvenuta giovedì alla presenza del vice sindaco e assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi. I biglieri sono stati dati al luogotenente Girolamo Chiarelli, in rappresentanza dell’arma dei carabinieri di Viterbo, e all’associazione “Viterbo con Amore”, attiva nel settore del volontariato e nel contrasto alla povertà, prima classificata nel bando “welfare di comunità 2024” della Fondazione Carivit.
«È un’iniziativa che ripetiamo con la consapevolezza – spiega Luigi Pasqualetti, presidente della Fondazione Carivit – che riuscire a garantire il diritto all’accesso alla cultura a tutti è fondamentale. Ad agosto scorso, la Fondazione Carivit, per la prima volta, donò ‘biglietti sospesi’ in occasione della mostra temporanea ospitata al Centro culturale Valle Faul ‘Luciano Ventrone. Il pittore dell’iperbole’, ora li acquista e li dona, per la stagione di prosa 2024/2025 del teatro Unione di Viterbo, sempre a favore di tutti quei giovani e di quelle famiglie che vivono in una condizione di fragilità ma vorrebbero partecipare alla vita sociale della città perché lo vogliono, perché hanno interesse. Questa importante azione contribuisce al benessere personale e sociale - conclude Pasqualetti - contemporaneamente favorisce equità e la creazione di una comunità solida e resiliente attraverso la cultura».
Il vice sindaco e assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi evidenzia che «sono molte le famiglie che vorrebbero andare a teatro e assistere agli spettacoli preferiti della stagione. Famiglie a cui capita spesso, però che, in previsione di spese, quel costo da sostenere per quello spettacolo non rientri tra le priorità. E allora si rimanda. Si rimanda ancora, in vista di altre spese. E quel puntuale rinvio alla fine diventa una rinuncia. Niente teatro. Grazie al nobile gesto della Fondazione Carivit – sottolinea l’assessore Antoniozzi – alcune di quelle persone e di quelle famiglie in condizioni di fragilità economica avranno finalmente la possibilità di andare a teatro. Abbiamo visto in più occasioni quanto il teatro sia prezioso in termini di condivisione, integrazione, partecipazione e promozione della vita sociale; questa iniziativa non solo mira a garantire il diritto alla cultura, ma anche a promuovere l’inclusione sociale attraverso il teatro».
Isabella Di Cola, direttrice artistica di Atcl, che cura la stagione teatrale racconta: «Non tutti sanno che quando il teatro venne ideato, i palchettisti chiesero all’architetto di realizzare una scala separata per l’ascesa alla piccionaia, una scala che avesse un ingresso su via del Teatro Nuovo, lontano dalla facciata principale. Quella porticina nascosta doveva essere l’accesso riservato agli spettatori di estrazione più modesta. Ma capitava, a volte, che anche il costo del biglietto del loggione fosse fuori dalla portata di molti appassionati!». uca Fornari, amministratore delegato di Atcl, riferisce che: «Nessuno conosce l’origine di quella porticina nascosta… tantissimi viterbesi ricordano che fino a qualche anno fa, Dante Natalini, lo storico custode del teatro Unione, un attimo prima che spegnesse le luci perché prendesse il via lo spettacolo, apriva quella porticina nascosta e faceva salire gratuitamente al loggione tutti quei cittadini che non potevano permetterselo. Oggi non ci sarà più bisogno di nascondere le sedie dentro il bagno del loggione per assicurarsi il posto all’ultimo minuto. Grazie a questo contributo saranno a disposizione circa 18 posti in platea, oppure in prima fila sui palchi centrali, per ogni spettacolo in programma nella stagione di prosa. Una iniziativa lodevole - conclude - che speriamo possa protarsi nel tempo».