S. MARINELLA – Due giorni intensi al castello di Santa Severa per rivivere le emozioni e le passioni con le piecé più classiche delle tragedie di William Shakespeare con la messa in scena della Compagnia Controtempo Theatre. Ieri sera è stata offerta ai presenti, la rappresentazione di Romeo e Giulietta con postazioni itineranti dove il pubblico è stato guidato alla scoperta della messa in scena della celebre tragedia di Shakespeare. L’immortale capolavoro è una delle più grandi e sofferte storie d’amore della letteratura di tutti i tempi. Romeo e Giulietta sono i sentimenti uccisi dai compromessi sociali, il rimpianto per la purezza che il diventare adulti ci ha fatto dimenticare, l’amore che nessuno è riuscito a vivere. Essi incarnano un mito, quello della tragedia del dolore innocente con le implicazioni ideologiche che comporta. E incarnano e continueranno ad incarnare il mito dell’unione tra amore e morte. Il pubblico ha avuto la sensazione di immergersi nel percorso dei due innamorati ritrovandosi in un vortice di emozioni da vivere con passione e verità. Le scene, l’interpretazione, i luoghi scelti, gli effetti, le musiche, hanno reso intenso lo spettacolo che si è svolto a stretto contatto con le spettatrici e gli spettatori che non hanno avuto sedute ma si sono spostati nei vari angoli del sito scelto per la rappresentazione sentendosi così parte integrante dell’opera. Questa sera, sempre alle 18, rappresentazione di Amleto, messo in scena in formula itinerante. Tra le opere di Shakespeare la tragedia di Amleto è la più affascinante e misteriosa, complessa e problematica. E’ il tormento del dubbio che spinge il protagonista a rifugiarsi nella riflessione per sfuggire ad una realtà che lo disgusta. La vicenda è assai nota: Amleto viene a sapere dell’omicidio commesso dallo zio Claudio ai danni del padre tramite l’apparizione di uno spettro, quello del fantasma di Amleto padre e re. Amleto sa che potrebbe trattarsi di un semplice sogno, di una rivelazione di uno spettro volto a far sembrare che le cose stiano “nel modo in cui dicono di stare”. Una verità che non esclude la possibilità che si tratti di una semplice e misera menzogna. Perciò il dolore del protagonista si divide tra “quel che mostra esteriormente” e “quel che egli sente interiormente”. Amleto appare trasformato e viene considerato folle. Qualcuno è convinto che sia l’amore per Ofelia ad averlo fatto uscire di senno. Sta di fatto che la malinconia di Amleto corrisponde ad una follia generata dal suo dubbio che lo chiude come in una prigione, la prigione della sua mente e della sua anima, fatta di celle, sotterranei e segrete.