SANTA MARINELLA – Continua la corsa per l’istituzione della nuova provincia, Porta d’Italia. Dopo Santa Marinella, che ha fatto da apripista e Fiumicino, anche Civitavecchia ha approvato a maggioranza l’istituzione della nuova provincia. “Santa Marinella, Fiumicino e Civitavecchia, si fa per dire – commenta Clelia Di Liello di Coalizione Futuro - perché a votare un cambiamento così radicale per la vita di chi abita in queste città, non sono stati i cittadini a seguito di un approfondito dibattito pubblico, come il buon senso avrebbe suggerito, ma la parte maggioritaria dei consigli comunali emersi dalle passate elezioni, dove il tema non era neanche lontanamente presente nelle proposte elettorali. Il tutto, in realtà, sta avvenendo non solo in assenza di un seppur minimo dibattito pubblico, ma anche di corsa ed in aule consiliari semideserte. Che ci sia in atto una gara di posizionamento del personale politico in vista delle imminenti elezioni di giugno? A Civitavecchia, la proposta è passata grazie ai voti favorevoli dei consiglieri di centrodestra, che hanno affermato con forte convinzione che il capoluogo della provincia sarà Civitavecchia visto che la città ha una antica storia passata ed aspetta da decenni l’emancipazione da Roma. La stessa convinzione che, a capoluoghi invertiti, è stata dichiarata nel consiglio comunale di Fiumicino, candidata alla posizione di preminenza per maggior numero di abitanti. Non è ancora nata la nuova provincia e già si prefigurano contrasti e litigi di campanile tra le due città aspiranti capoluogo”. “Questo evidenzia in maniera palese – conclude la Di Liello - lo stato di armonia e omogeneità del territorio che si dichiara essere alla base della istituenda entità provinciale. Ma tutto ciò serve al nostro territorio? A testimonianza della nostra convinta contrarietà al velleitario e infondato esperimento Porta d’Italia, noi consiglieri comunali di diverse forze politiche dei comuni del territorio coinvolti, rigettiamo esplicitamente la proposta”.

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