SANTA MARINELLA – “Nell’ultimo consiglio comunale è stato fatto un altro annuncio trionfale, che riguarda la riduzione della tassa sui rifiuti. Dovremmo esserne contenti ma, come in molte altre occasioni, anche dietro questo annuncio c’è il nulla”.

A dirlo sono i portavoce della coalizione che sostiene la candidata a sindaco Clelia Di Liello.

“Il taglio in questione – continuano - riguarda la cifra ridicola di circa 80 centesimi a domicilio e non è dovuto ad una efficiente gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana. La Tari potrebbe diminuire in maniera ben più corposa attraverso il ricavo della vendita dei rifiuti differenziati che tanti cittadini raccolgono in modo disciplinato e diminuendo al contempo l’indifferenziato il cui smaltimento costituisce un grande aggravio di costo per il conferimento in discarica. L’apparente misera diminuzione della Tari approvata dall’amministrazione è invece la conseguenza di tagli dei servizi. Il costo complessivo cui si è fatto riferimento per il calcolo delle tariffe è quello degli anni di emergenza Covid-19 le cui limitazioni hanno prodotto una riduzione delle attività e quindi del volume di conferimento cui si è aggiunta qualche decina di nuovi contribuenti su cui spalmare la spesa. Questo significa che quando si andranno a fare i conti a consuntivo il Comune dovrà compensare il mancato incasso risultante dalla Tari del 2023 con fondi propri e poi riversare questo esborso sulle tasse dei prossimi anni, aumentando la Tari oppure continuando a tagliare i servizi. In seguito ad una controversa rimodulazione del contratto, la Gesam infatti non esegue più dal 2021 numerosi servizi tra cui quello più chiacchierato dello sfalcio delle erbe. Un’amministrazione che avesse a cuore veramente la pulizia della città e le tematiche di igiene urbana non solo esigerebbe il rispetto rigoroso del contratto di igiene urbana ma perseguirebbe con tutti i mezzi la riduzione dei rifiuti indifferenziati per il bene dell’ambiente e delle tasche dei contribuenti”.

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