Milano, 10 giu. (Adnkronos) - "Un paranoico lucido" capace di mettere in scena "un lucido piano criminoso che comprendeva anche una difesa post omicidio". Un uomo con evidenti "tratti patologici e narcisistici" che usava bugie e menzogne per "tenere sotto controllo tutti i pezzi della scacchiera con un atteggiamento ossessivo". E' questo il ritratto che Raniero Rossetti, psichiatra e consulente della difesa di Alessandro Impagnatiello - a processo a Milano con l'accusa di omicidio aggravato della compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese - tratteggia in aula. Quando la compagna e l'altra donna lo smascherano "creano uno psico trauma, una ferita narcisistica in chi è innamorato di se stesso, di Giulia e di una collega conquistata". Giulia diventa la 'nemica', ma per l'esperto "più della compagna era il nascituro l'ostacolo più grande. Thiago era una variabile che non poteva controllare. Lui mirava a eliminare il feto, a eliminare nella scacchiera una variabile che non poteva controllare. Solo l'aborto spontaneo sarebbe stato socialmente accettabile".