LADISPOLI - «Un altro anno senza il teatro Freccia». È il gruppo consiliare di Ladispoli Attiva a riaccendere i riflettori su un’opera molto attesa ma che ancora non ha visto la luce. Il traguardo dovrebbe essere vicino comunque, ma l’opposizione non ci sta e pone in evidenza tutti i limiti procedurali. «Il bando che l'ha ribattezzato CineTeatro – accusa la forza di minoranza - e ne ha affidato la gestione ad un privato, lasciando al comune solo 80 giorni l'anno, è stato aggiudicato dalla società Frontera il 15 luglio 2019, prevedendo un massimo di 12 mesi per l'apertura e 24 mesi per ultimare gli interventi di funzionalizzazione della struttura. Quindi il CineTeatro Massimo Freccia avrebbe dovuto essere aperto al pubblico già a metà luglio 2020. La stessa società però aveva rilevato presso l'Auditorium alcune criticità che comportavano lavorazioni aggiuntive, valutandole in 180 mila euro circa, rispetto a quanto previsto dal bando di gara, fra cui: sistemazione del tetto e del terrazzo della torre scenica, realizzazione di cabina elettrica e tanto altro ancora?». Diversi i quesiti posti da Ladispoli Attiva. «Come mai il Comune nel predisporre la gara non si è accorto delle reali condizioni della struttura? E perché non se n’è accorta nemmeno la società concessionaria? Domande a cui il sindaco Grando evidentemente ha pensato bene di non dover rispondere perché con delibera n. 5 del 14 gennaio 2021 la sua Giunta ha accettato senza colpo ferire i preventivi della Frontera e ha fatto una serie di concessioni tra cui il prolungamento della stessa da 15 a 20 anni». Arriva la replica dell’assessore a Turismo e Spettacolo. «I lavori procedono – rassicura Marco Porro - purtroppo stiamo subendo il ritardo dello scarico dei materiali, oltre a un discorso legato al rincaro dei prezzi. Nonostante tutti questi severi impedimenti, il cantiere va avanti e a breve il cine-teatro sarà operativo. Non vediamo l’ora naturalmente».

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