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CIVITAVECCHIA - Pescherecci di nuovo fermi in Darsena Romana da ieri mattina. C’è chi ne ha approfittato per sistemare le imbarcazioni, chi invece si è dedicato alle reti e chi si è messo a discutere su quella che è la situazione attuale. Una situazione non più tollerabile. Tanto che, per domani mattina, è prevista una nuova manifestazione nei pressi di varco nord, dove confluiranno le marinerie del centro Italia. Non solo da Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, ma anche dalla Toscana. Perché il caro carburante ormai è diventato insostenibile per chi utilizza fino a 1200 litri di gasolio il cui prezzo oscilla oggi attorno ad un euro e quindici centesimi.
«Tanti litri che servono solo per lavorare. Nel 2021 ho speso circa 74mila euro soltanto di carburante, pagato attorno agli 0,50 euro al litro – ha spiegato il presidente della Cooperativa Marinai e caratisti Civitavecchia Salvatore Cicatello – oggi costa più del doppio. E se continua così peserà molto a fine anno. Perché le spese per stipendi e contributi restano quelle, i guadagni non aumentano certo allo stesso modo. Difficile alzare la testa in questo modo». L’obiettivo dei pescatori è e resta quello di portare un prodotto fresco, sano e genuino sulle tavole «non quello che oggi troverete sui banchi e arriverà dall’estero - ha aggiunto - anzi, speriamo manchi anche questo. Anzi, siamo pronti a fermare le importazioni, così come già avvenuto nel 2008 nei mercati generali». Oggi i pescherecci saranno ancora a terra. E domani si torna in piazza, a distanza di pochi mesi dallo sciopero in darsena e dalla manifestazione organizzata insieme agli autotrasportatori, con l’idea di confrontarsi per capire quale strada seguire e quali iniziative mettere ancora in campo per far sentire forte e chiaro il grido d’allarme che arriva quotidianamente dal settore.