CIVITAVECCHIA - “Fabrizio rischia di morire, chiediamo alle istituzioni di ascoltarci e di riassegnargli la sua vecchia casa”. È l’appello accorato di Aldo Airi, papà di un giovane 25enne affetto da sma di tipo 2 costretto su una sedia a rotelle dalla malattia. Una situazione già difficile con una separazione in atto e la vecchia abitazione dove prima si trovava Fabrizio attualmente assegnata alla madre. Fabrizio e Aldo vivono in affitto, una situazione che pensavano fosse temporanea, in attesa della riassegnazione. Prima un anno di contratto, poi gli otto mesi di proroga grazie all’intervento dell’avvocato degli Airi, otto mesi che ora però sono scaduti e martedì Fabrizio e Aldo si sono visti recapitare una ingiunzione di sfratto esecutivo per termine locazione e la preoccupazione è tanta.

“Rischiamo di finire in strada – dice Aldo -, cosa faccio? Fabrizio rischia di morire. Ci troviamo in questa situazione davvero assurda e ci sembra di essere abbandonati a noi stessi. La cosa paradossale è che siamo in possesso di certificazione Asl che dichiara come Fabrizio, in questa casa, sia a rischio vita”. “I macchinari – spiegano Aldo e Fabrizio - sono rimasti nella vecchia casa, parliamo di strumentazioni salva vita da migliaia di euro, certo bisogna vedere in che condizioni sono. Sono state fatte delle denunce per recuperarli. Chiediamo alle istituzioni di farsi carico di questa situazione”.



Aldo Airi spiega di essere preoccupato per Fabrizio, “io sono in grado di arrangiarmi ma lui no, gli venga riassegnata la vecchia casa che è stata adeguata a lui, ci sono 80mila euro di abbattimento delle barriere architettoniche, c’è un ascensore che porta direttamente nella sua stanza, ci sono macchinari e un letto ortopedico. Si dovrebbe dare una priorità alla sua situazione perché Fabrizio ha le sue necessità, senza considerare che l’abitazione ci è stata assegnata proprio per la sua situazione”. Nell’agosto del 2020 Fabrizio Airi ha sporto denuncia ai Carabinieri contro la madre e il fratello ed è andato a vivere con il padre che si è messo in aspettativa e, da quel momento, si occupa di lui notte e giorno. “I Servizi sociali – dice Aldo - ci stanno aiutando ma mi è stato detto che non ci sono case. Ho parlato con chiunque, sono quindici giorni che non dormo e cerco di far conoscere a tutti la mia situazione. Sto scrivendo a tutte le forze politiche a livello locale e nazionale, tutti devono sapere quello che sta succedendo”.

Fabrizio e Aldo chiedono alle istituzioni di poter soltanto tornare in possesso di quell’appartamento adattato alle necessità di Fabrizio, quella casa Ater a Campo dell’Oro il cui contratto di locazione risulterebbe ancora intestata ad Aldo. “Lo chiedo – conclude il papà – per Fabrizio che ha tutto il diritto alla sua dignità e alla sicurezza. Si faccia in fretta”. Il legale della famiglia Airi ha fatto istanza urgente per richiedere la riassegnazione.

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