Si chiamava Armando Costantini ma tutti in città lo conoscevano come “Armandino” e tutti gli volevano Bene.

Armandino già volava con la sua tavola a ruote per i vicoli di Viterbo quando le immagini dei primi skaters arrivavano sulle nostre tv nei telefilm americani.

Ebbene lui riuscì in un’epoca di motorini e lambrette a far vedere ai viterbesi una piccola parte di America attraverso le sue evoluzioni con la tavola.

Il suo sogno anche da adulto e genitore di due ragazzi era quello di veder nascere nella città dei Papi una pista da skate forse per vedere i giovani di adesso compiere le stesse figure che da ragazzo lo avevano reso Celebre tra noi.

Famosa la sua foto che lo ritrae mentre con il suo skateboard, affronta una delle aiuole dell’allora neonato boulevard.

Ora Armando ci ha lasciato, purtroppo l’ultima salita che la vita gli ha messo davanti era troppo ripida anche per lui.

Questa mattina alle 11 tutti gli amici di Armandino hanno affollato la chiesa di Santa Barbara per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio.

«Armando affronta il suo ultimo volo con lo skate sorretto da due ali: la fede e l’amore - ha detto con voce commossa durante l’omelia, don Claudio – era una persona buona che sapeva, donare, trasmettere pace a chi gli stava intorno. E chi si muove con amore e fede non è una persona comune».

Poi don Luca ha ripercorso con la memoria dei momenti del matrimonio di Armando che lui stesso aveva celebrato.

«Credo che per descrivere che tipo di persona era bisogna citare la frase che in occasione della sua unione aveva scelto dal cantico dei cantici come promessa: perché forte come la morte è l’amore, e chi inizia con lui sa che l’amore non finirà mai».

Il feretro di Armandino ha percorso la sua ultima rampa ed è uscito fuori la chiesa dove lo attendevano tutti gli amici.

Sopra la bara la sciarpa della sua amata Roma, un piccolo skate, e tutt’intorno il dolore di tutti quelli che lo hanno conosciuto e amato.