CIVITAVECCHIA – Il cacciatore di relitti Simone Pierucci sta lavorando alla prossima importante scoperta. L’operatore tecnico subacqueo civitavecchiese, noto per aver ritrovato la prua (65 metri) del “Nathaniel Bacon” a 90 metri dalla costa, è alla ricerca di altri relitti profondi - tra i130 e i 150 metri di profondità - effettuando immersioni tecniche in solitaria.

Una passione, quella della caccia ai relitti, che non ha fatto altro che crescere da quando nel 2022 rinvenne la poppa della storica nave, carica di scatolame, affondata alla fine del 1946 spinta dal maltempo nella zona rossa e spezzata in due da una delle tante mine che si potevano trovane nel mare di Civitavecchia. Della nave rimase solo la poppa. Durante le sue ricerche, intanto, Pierucci continua a “pattugliare” il mare.

«Collaboro - ha spiegato - con la Capitaneria e con Marevivo, vigilando sulla presenza di eventuali reti fantasma abbandonate nel nostro mare». Proprio dalle segnalazioni nacque l’importante recupero del 20 febbraio presso lo Scoglio del corallo che consentì di togliere dalle acque una rete di 200 metri abbandonata. Un amore per il mare che fa bene all’ecosistema.

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