TARQUINIA - Dopo la forte e significativa manifestazione di sabato 24 marzo, il comitato “Insieme per l’ospedale”auspica che l’intero consiglio comunale «faccia propria la battaglia che i cittadini hanno iniziato a supporto del nosocomio,che serve un vasto comprensorio, e non solo Tarquinia, la cui popolazione, peraltro, durante l’estate subisce un ulteriore notevole incremento».

«Al rapido declino del nostro ospedale - aggiungono dal comitato - si deve contrapporre un’azione concreta e consapevole di tutti coloro che sostengono la centralità della sanità pubblica. In particolare sottolineiamo la necessità di lavorare per garantire la quota di personale necessaria all’efficace funzionamento della struttura ospedaliera e le branche specialistiche indispensabili al lavoro del Pronto soccorso».

L’ulteriore dichiarazione del comitato “Insieme per l’ospedale” arriva a poche ore dal consiglio comunale, fissato in prima convocazione per oggi alle 15. L’assise al punto cinque, ultimo dell’ordine del giorno, affronterà infatti il tema legato al futuro dell’ospedale di Tarquinia a rischio declassamento a poliambulatorio. La discussione è stata richiesta dai consiglieri comunali d’opposizione Andreani, Centini, Catini, Celli e Leoni (prot. 10888 del 13.03.2023). La Asl, in proposito, in una recente lettera inviata al Comune di Tarquinia, ha rassicurato la popolazione annunciando oltre19 milioni di euro destinati ad investimenti di vario genere a favore del presidio sanitario locale. Rassicurazioni già avanzate in passato e che pertanto vedono increduli gli esponenti del comitato e i tanti cittadini del territorio scesi in piazza.

Intanto continuano ad arrivare messaggi di sostegno alla battaglia del comitato. Rispettando la volontà del neo costituito comitato dei cittadini per l'ospedale di Tarquinia, con la presenza di esponenti locali e regionali, il Pci fa sapere di essere stato presente alla manifestazione del 24 marzo nei modi richiesti ed ha già assicurato di voler continuare il sostegno ai cittadini, anche cercando professionalità disponibili a far compilare al meglio l'insieme delle proposte tecnico-politiche che verranno consegnate alle varie autorità competenti per perseguire il rispetto del dettato costituzionale secondo l'articolo 32 della Carta. «Non potevamo non esserci - affermano dal Pci Federazione Viterbo e Lazio - Sono state già annunciate altre iniziative e proposte concrete per far tornare il nosocomio cittadino all’eccellenza». «Lo sconcerto e quindi l’organizzazione in risposta di proteste e prossime proposte - aggiungono - è stato lo smantellamento di Ortopedia; l’ospedale fiore all’occhiello per Tarquinia e per tutto il comprensorio langue da anni nel silenzio assoluto delle istituzioni e a farne le spese sono i cittadini con tante esperienze tristi ed inconcepibili al di là delle professionalità esistenti ancora oggi all’interno dell’ospedale. In piazza sono stati veri protagonisti i cittadini che non erano certamente senza altre opinioni, a cominciare da quelle politiche, ma, per scelta, hanno voluto essere tutti su una piattaforma non a caso chiamata “Per l’ospedale di Tarquinia, art. 32”, che, ricordiamolo è quello che stabilisce la sanità pubblica, universale e gratuita nel nostro Paese, perchè tutti sono stati ben accetti e nessuno può avere l’alibi di poter strumentalizzare un chi ha governato prima, contro un chi ha governato dopo». «Colpiva molto la presenza non solo di ex amministratori, e di un valente ex sindaco comunista, ma soprattutto quella di ex infermieri e medici oggi in pensione - aggiungono dal Pci - Proprio lì a difendere un bene che è di tutti e tale deve rimanere. Per i comunisti, sia locali che regionali con una delegazione ufficiale che si è inserita nel corteo ed ha marciato coi cittadini da piazza del Comune fino all’ospedale, c’erano Luigi Caria, responsabile della Federazione di Viterbo, e Loreto De Angelis responsabile sanità del Pci Lazio, che hanno dichiarato ai responsabili del comitato “che i comunisti di Tarquinia e del Lazio sono a sostegno di questa lotta. Che sono a disposizione visto il tavolo tecnico che si sta approntando, per fornire ogni supporto per le politiche sanitarie riguardo la salvaguardia dell’ospedale. Che davvero non potevano non essere presenti a marciare coi cittadini. Perchè? Perchè la sanità secondo il dettato costituzionale come enuncia l’articolo 32 è proprio l’essenza di quanto noi comunisti abbiamo scelto e che confermiamo come programma, come valore e come diritto di tutti cittadini. Dal Pci di Tarquinia, Viterbo e del Lazio saranno seguite le mobilitazioni e le iniziative di proposta e confronto che seguiranno a questa giornata di lotta cittadina, per ora, senza eguali nel resto della regione».

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