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CIVITAVECCHIA – Sono necessarie ulteriori indagini sulla morte dei dodici ospiti della Rsa Bellosguardo, avvenuta durante la prima fase della pandemia, tra aprile e maggio 2020. È quanto ha deciso, di fatto, il giudice per le udienze preliminari Giuseppe Coniglio, che ieri ha rimesso gli atti del procedimento al pubblico ministero Roberto Savelli, per chiedere appunto un supplemento di indagini per accertamenti sotto il profilo tecnico dei decessi. Questo prima della decisione finale sul rinvio a giudizio o meno , per omicidio colposo, dei due imputati, il medico responsabile della struttura ed il legale rappresentante, fissata comunque già per il prossimo 19 settembre, insieme alle discussioni dei legali degli imputati - gli avvocati Francesca Maruccio, Ezio Calderai e Salvatore Sciullo - e delle parti civili, rappresentate dagli avvocati Andrea Miroli, Marco Paniccia e Simona Iodice. È stata infatti fissata in sessanta giorni la durata delle operazioni peritali, legata ad un incidente probatorio inizialmente rigettati dal gip. L’obiettivo, prima di una qualsiasi decisione, è quindi quello di cercare di chiarire, dal punto di vista tecnico, eventuali connessioni tra le condotte o possibili omissioni da parte della struttura rispetto alla morte degli anziani ospiti, in una fase particolarmente delicata della pandemia, la prima, quando ancora nulla o poco si sapeva del Covid. L’obiettivo è quindi quello di avere un quadro più chiaro possibile della situazione e di quanto messo in atto in quel periodo. Il procedimento è ancora nella fase dell’udienza preliminare, ma ormai alle battute finali, avendo già proceduto con l’esame di uno degli imputati, mentre l’altra ha rinunciato, essendo già stata ascoltata in fase di indagine.
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