FRANCESCO BALDINI


Asl Roma 4 in prima linea nella lunga notte di accoglienza ai 31 migranti sbarcati ieri a Civitavecchia dalla Aita Mari della ong Salvamento Maritimo Humanitario. All’arrivo della nave medici e infermieri si sono precipitati per sincerarsi delle condizioni dei migranti, lavorando infaticabilmente sotto gli occhi del direttore generale della Asl Roma 4 Cristina Matranga e dei vertici aziendali, tutti sul posto. La preoccupazione era tanta, l’ospedale San Paolo era in stato di allerta, guardie mediche aumentate nei reparti di Pronto Soccorso, Radiologia, Ginecologia e Pediatria per fronteggiare possibili emergenze e criticità, allertato anche il reparto di week surgery ma fortunatamente si è svolto tutto per il meglio.


I percorsi erano ben organizzati e gli operatori sanitari hanno lavorato al meglio. In particolare due donne in stato di gravidanza sono state portate al San Paolo per essere sottoposte ad accertamenti ma non ricoverate. I bambini erano vispi e sereni anche se stanchi. Come spiega il direttore sanitario dell’azienda Simona Ursino «i migranti erano in discrete condizioni di salute, sicuramente provati - ha aggiunto -, tutto sommato. È stato anche un banco di prova per le procedure da attuare per lo sbarco previsto per domenica (oggi per chi legge, ndr)». Per far fronte al maggior numero di persone in arrivo la Croce rossa ha montato più tende riscaldate in modo da accelerare i primi controlli sanitari per poi consegnare i migranti alle forze dell’ordine per la collocazione in strutture d’accoglienza o case famiglia. Oggi saranno 7 i medici in tutti (tra cui 3 Usca-r e 1 pediatra). Dai controlli covid sembra che soltanto un migrante sia risultato positivo.


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