Veronica Olivi

«Conoscenza del settore industriale e delle opportunità di crescita per pmi, efficienza amministrativa, investimenti, fisco e lavoro, decoro e questione delle infrastrutture, formazione per i giovani che entrano nel mondo del lavoro». Sono questi i temi principali che gli imprenditori vogliono portare all’attenzione della nuova giunta regionale che verrà eletta di qui a pochi giorni e che sono stati espressi ieri dal presidente di Unindustria Angelo Camilli in conferenza stampa a Roma.

«Nei giorni scorsi abbiamo incontrato i candidati come da prassi – ha spiegato Camilli – e a loro abbiamo illustrato la nostra posizione dopo un’attenta ricognizione fatta sul territorio regionale. Quello che abbiamo provato a fare è portare la discussione alcuni aspetti determinanti: si deve tener presente che il Lazio ha anche una forte vocazione imprenditoriale e industriale – ha aggiunto – se vogliamo parlare di crescita e sviluppo occorre recuperare le posizioni perse negli anni e dare un nuovo slancio all’occupazione, puntando sulla crescita del sistema economico e imprenditoriale e aumentando sempre più la consapevolezza di chi amministra i territori sul fatto che la politica industriale è una tematica imprescindibile per il futuro della regione, soprattutto in un momento in cui ci sono forti criticità ma anche tante opportunità che dobbiamo essere in grado di realizzare». Camilli ha infatti ricordato che «il Lazio è la seconda regione in Italia per Pil e attualmente siamo riusciti a recuperare e tornare ai livelli pre-pandemia. Le previsioni future non sono rosee, ma ci auguriamo che si possa fare meglio anche grazie alla riduzione dell’inflazione e alle possibilità offerte dal Pnrr e dai fondi della programmazione comunitaria, per i quali il Lazio ha a disposizione 3,4 miliardi di euro da spendere».

I settori di eccellenza a livello regionale sono quelli dell’industria farmaceutica (38% delle esportazioni nazionali), quello digitale (50% delle esportazioni a livello nazionale), energia, cinema e audiovisivo, oltre al turismo, un ambito che ha ancora molto da recuperare dopo la crisi determinata dal Covid. Spostando il focus sulla situazione del Viterbese, le richieste che gli imprenditori intendono presentare alla nuova giunta regionale riguardano il completamento dei lavori della trasversale Orte-Civitavecchia e l’inserimento di Civita Castellana e Viterbo all’interno del Consorzio industriale del Lazio, il più grande d’Italia, che si fonda su sviluppo, attrazione di investimenti e occupazione, con incentivi importanti per le aree coinvolte. Rispetto alla trasversale Camilli ha detto che «va chiarito il piano temporale dei lavori con il commissario». In conclusione ha parlato di Expo 2030: «Un’occasione che darebbe a Roma e all'intero territorio regionale grandi ricadute economiche e occupazionali».