CIVITAVECCHIA – Rinviati a giudizio i due imputati nel processo legato ai dodici decessi nella Rsa Bellosguardo tra aprile e maggio 2020 durante la prima fase della pandemia da Covid. Il medico responsabile ed il legale rappresentante della Rsa sono chiamati a rispondere della morte di diversi anziani avvenuta nel primissimo periodo di pandemia, a partire da aprile 2020, a seguito dell’esposto presentato dal figlio di una delle vittime.

I due sono assistiti dagli avvocati Francesca Maruccio e Salvatore Sciullo mentre le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Andrea Miroli, Marco Paniccia e Simona Iodice. Ora ci sarà il dibattimento iniziale a fronte dell’iniziale richiesta di non luogo a procedere da parte del pubblico ministero Roberto Savelli.

«Siamo soddisfatti - ha spiegato Paniccia - perché a nostro avviso gli elementi erano forti e giustificavano un dibattimento. Le criticità che inizialmente erano state lette male ora hanno trovato conferma. Non dimentichiamo che si tratta di una vicenda che ha portato al decesso dodici persone, meritava quindi un approfondimento. Si trattava di elementi che non potevano essere ignorati».

Anche Miroli esprime soddisfazione. «Eravamo certi che ci fosse la necessità di un dibattimento sulla questione e il giudice non ha condiviso la richiesta di proscioglimento falla dalla Procura. È una vicenda complessa e siamo soddisfatti di aver fatto comprendere la necessità di approfondimento dibattimentale».

«Mi ritengo soddisfatta – ha detto Iodice –. Ora, sempre nel rispetto del principio della presunzione di non colpevolezza, è doveroso approfondire in sede dibattimentale gli elementi posti alla base di questa drammatica e dolorosa vicenda, causa di grave e perdurante patimento dei familiari dei 12 anziani deceduti ospiti della RSA Bellosguardo».

Si tratta probabilmente di uno dei primi, se non addirittura il primo, processo legato alle responsabilità da covid.

Maruccio ha commentato: «Era una cosa che ci aspettavamo, un processo con una imputazione così importante non poteva non andare avanti. Crediamo che la giustizia debba accertare la verità, da parte nostra non abbiamo nulla da temere e siamo fiduciosi. Abbiamo, anzi, la necessità che venga appurata e dichiarata la totale estraneità del mio assistito. Siamo - ha concluso - pienamente convinti di poter dimostrare quello che è accaduto».

L’avvocato Sciullo, difensore dell’amministratore della struttura sanitaria, dice: «Siamo fortemente fiduciosi e convinti che chiariremo tutta la situazione per ricostruire la verità in un drammatico momento storico in cui il Covid ha colpito non solo la nostra nazione ma il mondo intero. L’Rsa Bellosguardo è e continuerà ad essere un fiore all’occhiello delle strutture sanitarie per anziani del nostro territorio. Sempre nel rispetto della legge e dei valori umani che hanno caratterizzato la sua storia».

La prima udienza sarà il 21 febbraio 2025 davanti al giudice De Santis.

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